18 marzo: giorno della memoria covid
A chi ha superato il confine della vita
senza la tenerezza di un bacio,
abbraccio o carezza vanno queste parole:
siano esse per sempre aiole dove
far fiorire i gesti negati scaldati
dal calore mai spento del ricordo.
Come preghiera sale alle labbra
di ognuno un addio da ricucire
nel vuoto delle mani ma non del cuore
dove non mancano nomi e volti di tanti
che come sabbia sugli occhi bucano
lo sguardo che cerca a terra le radici
antiche che ci ancoravano al tempo.
Sventola lo scampolo dell’oggi
sul pennone della fragilità. Ci sentiamo
un po’ più soli e un po’ più vecchi
nell’accasciarsi della luce sulla notte
di un corteo senza fanfare,solo di bare
clandestine che ha reciso il filo della prospettiva.
Difficile alzare ora gli occhi al cielo
alla ricerca della stella cometa a indicare
la via della speranza con i pesanti passi del dolore.

Mi fa tanta tristezza tornare con la mente a quelle cifre che ogni giorno aggiornavano mancanze e anime che non erano più tra noi, andati via e spenti senza il conforto di chi li amava. Quanta gente, quanti padri di famiglia, nonni, zii e amici che mancano e neanche una mano da stringere, un ultimo saluto; certo non avrebbe fatto differenza, sarebbero morti ugualmente, ma morire lontani e senza avere vicino figli , parenti e di una tristezza inconcepibile, amara ,ingiusta…In questa poesia c’è lo strazio di tante persone che si poteva evitare, certo del senno di poi son piene le fosse… È mancata organizzazione, è mancato tutto anche il non saper combattere il male . Grazie, ho letto con piacere e tanta tristezza 🙏🥰😔
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Davvero un periodo che ha segnato la storia di tante nazioni e di tante persone ,forse morte per incapacità e superficialità
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