Il poeta dice di amare il vino ed il cibo semplice. Il suo pasto preferito prevedeva gli spaghetti burro e formaggio e una bistecca alla fiorentina accompagnata dalla salsina “Allegria”.
Ungaretti, nato nel pittoresco brulicare di Alessandria d’Egitto, profumata d’aglio e di particolarissimi aromi vegetali, passato poi alle raffinatezze della cucina francese, alla popolaresca sapidità di quelle regionali italiane, ed ai piccanti sapori di quella brasiliana, sa evocare colori e gusti, con una magica evidenza, sa liricizzare il ricordo di ogni vivanda, anche la più semplice. Ungaretti è di gusti semplici: predilige gli spaghetti al burro e formaggio, lo stoccafisso alla livornese e la bistecca alla fiorentina. Poco vino, ma buono. Non ha preferenze. Il vino è come la poesia, riassume paesaggi morali ed è anche il frutto delle sostanze che compongono il terreno di cui si nutrono i vitigni, qualcosa del cielo e della terra, del lavoro umano e del sole. Mosto che si fa vino, la poesia della natura in una alchimia ineffabile.
Nel 1963, Marin San Sile incontrò il grande poeta regalando ai lettori un magnifico articolo.
contenente anche le ricette preferite dell’Ermetico Sommo Poeta.

Spaghetti alla Ungaretti
Dose per 4 persone

Spaghetti piuttosto fini – 400 gr
Parmigiano grattugiato – 40 gr
Burro – 80 gr
Un pizzico di cumino
Un pizzico di noce moscata
Un cucchiaio di pan grattato finissimo
Sale

Lessare gli spaghetti in acqua bollente e salata. Far dorare il burro. Mescolare il pan grattato con il cumino, la noce moscata e il formaggio. Scolare gli spaghetti, versarli in una terrina ed unire il formaggio con altri ingredienti. Rimescolare, aggiungere il burro e mescolare ancora. Servire subito gli spaghetti ben caldi.

Salsina Allegria
Per bistecca alla fiorentina

Olio di Lucca – 10 ml
Gherigli di noce tritatissimi – 20 gr
Rapatura di un limone
Succo di mezzo limone
Mollica di pane raffermo
Aceto
Foglioline di erbe aromatiche (raccolte personalmente durante una passeggiata) cioè:
Mentuccia
Nepitella
Bacche di Ginepro o Barbe di finocchietto selvatico
Un pizzico di pepe

Ammorbidire la mollica di pane nell’aceto cotto, ed aggiungervi le foglioline delle erbe aromatiche battute finemente. Mescolare a questo composto tutti gli altri ingredienti e conservare al fresco in una terrina di coccio.

*Anche l’ermetico Ungaretti amava stare ai fornelli…che dire provate le sue ricette e buon appetito