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INSERZIONE

ad un mandorlo
il bianco disimpegno della primavera

si allampana
velato
un sole da settimana santa

leggevo Bergson
un soldato m’ha portato tante violette
vere violette di proda
odore brillo di fanciullezza

le ho messe tra le pagine
e a leggere
m’è parso di cominciare
non continuare

ANNUNZIO CERVI

Annunzio Cervi (Sassari 1892 – Bassano del Grappa 1918), poeta originale, si laureò a Napoli; fondò la rivista “Vela Latina”, cui collaborarono anche Giuseppe Ungaretti e Francesco Meriano. Fu ucciso da un cecchino austriaco pochi giorni prima della fine della guerra, il 25 ottobre 1918.
Questa lirica, priva di punteggiatura, ha 13 versi, divisi in un distico, una terzina, due quartine; 4 quinari, 1 tredecasillabo, 1 ternario, 2 decasillabi, 1 settenario, 1 doppio settenario, 2 ottonari, 1 novenario.
Una poesia leggera e delicata, come le violette, che il soldato gli porta. Il paesaggio primaverile è connotato dai bianchi fiori del mandorlo e dal sole velato che deperisce. Il poeta mette le violette, cresciute sui bordi del fosso, con l’odore luminoso della fanciullezza, tra le pagine del libro, e gli sembra di ricominciare a leggere, non di continuare.