Chi è Roberta?
Roberta Soverino, sono nata ad Asti il 30 dicembre 1977. Vivo nel Monferrato alessandrino, tra colline e vigneti. Insegno in una scuola dell’Infanzia da più di vent’anni e faccio la psicoterapeuta per un centro clinico che si occupa in prevalenza di adolescenti.
Sono sposata e ho due figli, Gaia e Samuele, di 14 e 11 anni. Oltre che scrittrice di narrativa, sono autrice di articoli di psicopedagogia e psicologia in riviste specializzate del settore.
Come e quando ti sei avvicinata alla scrittura e perché scrivi.
Mi è sempre piaciuto scrivere e, ancor prima, leggere…fin dai tempi delle elementari!
Trovo che la scrittura e la lettura possiedano notevoli funzioni, non solo dal punto di vista “culturale” (si impara a scrivere meglio) ma proprio da quello emotivo, per esempio. Come ha detto Umberto Eco: “Se arrivi a 70 anni senza aver letto, hai vissuto una vita sola, mentre se hai letto ne hai vissute molte”
Inoltre, nel mio lavoro, sia psicoterapeutico che a scuola con i bambini, utilizzo la scrittura e la lettura come modi per avvicinarmi al mondo interiore delle persone, alla sua elaborazione attraverso queste modalità che sono creative e rispettose dell’altro al tempo stesso. In una storia, infatti, ci puoi vedere quello che vuoi: aspetti che ti riguardano o, se non te la senti, aspetti soltanto del protagonista, e così via.
Di quale genere fanno parte i tuoi romanzi? Ti è venuto spontaneo iniziare con quel genere?
Ho pubblicato quattro lavori per ora e sono tutti di genere diverso!
Dipende dai periodi, comunque sono un’appassionata lettrice e scrittrice di romanzi storici, soprattutto del periodo Medioevo e Rinascimento. Infatti il mio primo romanzo, Un destino medievale, è proprio un romance storico.
Segue poi un romanzo di viaggio: Incontri di viaggio, entrambi pubblicati con Pub Me.
A Land Editore, invece, ho affidato i miei due ultimi lavori: un saggio di psicopedagogia edito nel 2022 intitolato Oltre le buone pratiche e un romanzo di narrativa del 2023: Una coppia per caso.
Parla brevemente del tuo ultimo romanzo.
Una coppia per caso è una storia a metà strada tra l’introspettivo e l’elogio del potere di un’amicizia, capace di grandi elementi trasformativi, come tutte le relazioni, potenzialmente, possiedono.
Anna, poco più di trentenne, si ritrova piena di paure e di rimpianti.
Scopre, improvvisamente, cercando dentro se stessa, di essersi sempre fatta “vivere”, ma di non aver mai davvero scelto nulla per sé e per la sua vita.
Un incontro fortuito la metterà in relazione con un personaggio bizzarro che sarà capace, però, di aiutarla nella ricerca della sua vera autenticità e del suo coraggio, mai sopito definitivamente.
A tratti la storia assume anche degli aspetti ironici, cercando di introdurre il lettore nelle problematiche senza appesantirle, facendo intravedere, invece, la possibilità di immedesimarsi ed empatizzare con le domande e le riflessioni della protagonista.
Hai qualche buffa abitudine mentre scrivi? Qualcosa che ti caratterizzi e che fai abitualmente durante la stesura?
In genere nulla: ho bisogno di silenzio per concentrarmi, è la scrittura la mia “musica”!
Quando inizi un libro hai già la storia delineata in mente? Preferisci una bibbia? Scrivi di getto?
Quando inizio un libro non so mai dove andrò “a parare”: fin dai temi in classe, con buona pace dei prof, sono sempre stata allergica alle “scalette”!
Mi piace invece “vivermi” la storia che ho in mente mentre la scrivo. Durante il dipanarsi delle vicende, scelgo la direzione da dare, ma spesso neppure io so come finirà a priori.
Con i tuoi libri tendi a voler lanciare al lettore anche qualche messaggio particolare?
Sì nei miei libri c’è sempre questo messaggio implicito anche se, giocoforza, ognuno prende per sé poi quello che ritiene di averci “visto”.
In generale i miei messaggi parlano dell’importanza dell’incontro con l’altro, che sia un incontro nella propria quotidianità lavorativa come in una Coppia per caso, oppure nei propri viaggi come in Incontri di viaggio, appunto.
Trovi che la scrittura ti abbia cambiato?
È una domanda difficile a cui rispondere…io credo che nella scrittura ci sia tutto e il contrario di tutto: a volte quello che sei, altre quello che non vorresti essere, altre ancora ciò che desidereresti e così via. Il bello della scrittura è che è anche un “gioco” in cui si possono costruire e destrutturare mondi e personalità, nella vita è molto più complicato. Credo che la domanda vada bene anche nel suo senso opposto: la scrittura ti cambia, ma anche quando tu cambi, questo cambiamento si riflette nelle nuove cose che scrivi. Insomma, è un circolo virtuoso!
Spiegami la sensazione che hai provato quando hai pubblicato il tuo primo libro e spendi qualche parola su di esso.
Penso che la mail che ho ricevuto da Pub me nel lontano 2018 mi abbia fatto provare una delle emozioni più forti sperimentate: era da molto che provavo a scrivere alle case editrici ma mi rispondevano proponendomi contributi o in termini economici o in copie da acquistare, che ho sempre rifiutato. Devo dire che avevo ormai quasi perso la speranza, ragion per cui quella mail con la bozza di contratto è stata davvero una porta che si apriva, un sogno che si realizzava, insomma.
Cosa consiglieresti a chi si avvicina alla scrittura?
Di scrivere scrivere scrivere e leggere leggere leggere.
Io penso che le due cose siano troppo intimamente legate per pensarle separatamente. E una volta iniziato a scrivere, di sentirsi una scrittrice o uno scrittore vero e proprio: non importa solo la pubblicazione o le copie vendute ma che cosa la scrittura rappresenti per te… se è un piacere, un modo per esprimersi e poter dire delle cose, allora si è scrittori a prescindere.
Cosa invece consiglieresti ai lettori?
Ai lettori darei qualche consiglio di lettura a partire dai classici che mi hanno colpito e, forse, dato coraggio per buttarmi nel mondo della scrittura:
Penso “Un uomo” di Oriana Fallaci, per esempio. Alla fine della sua vita mi sono distaccata dalle sue idee che non condividevo più, ma, all’epoca, quando era una giovane scrittrice e giornalista, mi sono appassionata al suo modo di far emergere e di difendere i propri ideali e il proprio senso di giustizia… e poi è da lì che è nato il mio amore per la Grecia, come spiego anche nel mio libro, “Incontri di viaggio”.
“Cime tempestose “di Emily Brontee e “Il Piccolo Principe” di Saint Exupery.“Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint- Exupéry solo superficialmente sembra un libro semplice, in realtà si presta a notevoli livelli di interpretazione e, leggendolo più volte, ti regala sempre qualche stimolo di riflessione nuova!
Quali sono le tue opere?
*Una coppia per caso, 23 gennaio 2023, Land Editore
“Niente come l’amicizia può aiutarci a cambiare prospettiva” link d’acquisto: https://amzn.eu/d/enBoZxZ
* Oltre le buone pratiche, 16 marzo 2022, Land University Press
“Questo saggio intende tessere un ponte tra prassi e teoria, prendendo spunto da esperienze concrete che si esplicano all’interno degli edifici scolastici. “Link d’acquisto:
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*Incontri di viaggio 19 ottobre 2021 (Collana Policromia) Pub Me
“Incontri di viaggio è un libro un po’ inusuale: racconta delle persone incontrate sulla strada, quelle più atipiche, più particolari, sempre rigorosamente vere e reali. ”
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* Un destino medievale, 13 giugno 2019, Collana Floreale, Pub Me
In tempi lontani, da Pavia ad Asti, tra servi e nobili, si snocciolerà una storia ricca di colpi di scena, amori, intrighi e promesse, forse troppo grandi, da onorare.
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Hai qualche progetto futuro che potrei seguire e che vorresti annunciare a chi legge?
Sto scrivendo la continuazione di “Un destino medievale”, mentre ho terminato un libro che sta partecipando ad un concorso e… per scaramanzia non dirò di più.
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