Sfiancati da Cerbero e in preoccupante attesa delle future ondate di calore estive, tra i tanti possibili rimedi per sopravvivere all’afa metropolitana uno che gioverà senz’altro, se non al corpo certo alla mente, è di piazzarsi sotto l’ombrellone, o seduti all’ombra su un balconcino, tenendo tra le mani un bel romanzo giallo, che possa farci provare brividi benefici e rinfrescanti.

Ma chi saprà farci dimenticare canicola e umidità, se non zia Agatha, vale a dire la Signora del giallo per eccellenza, Dame Agatha Christie? Gli inglesi hanno ritenuto il romanzo giallo una cosa talmente seria da fondare addirittura il Detection Club, un circolo letterario riservato ai soli scrittori di questo genere, che prestavano un solenne giuramento in onore del lettore: si impegnavano a non ingannarlo inventandosi improbabili colpi di scena per scoprire l’assassino (come sogni rivelatori, spettri indovini, sosia, alieni ecc.) ma a fornirgli gli stessi indizi che aveva in mano l’investigatore, così da consentirgli di indagare insieme a lui. La nostra Agatha fu presidente del Club, fondato nel 1930, per quasi vent’anni, in mezzo a giallisti di grande fama come G.K. Chesterton e Dorothy Sayers. Dunque, possiamo essere sicuri che i libri della Christie ci procureranno dei brividi da far accapponare la pelle!

Con questi romanzi si può andare sul sicuro, anche se tutta la produzione della nostra Agatha è stata straordinaria.

Trappola per topi è una pièce teatrale che viene rappresentata ancor oggi, dal 1950, al West End Theatre. Ambientata in un albergo isolato in mezzo alla neve, con un assassino in agguato, è una garanzia di divertimento…agghiacciante.

Il terrore viene per posta è un ritratto al vetriolo di un incantevole paesino nella campagna inglese, tutta giardini fioriti e adorabili vecchine come Miss Marple, dove una serie di lettere anonime semina vergogna, terrore e morte fra i non tanto innocenti abitanti.

Gli elefanti hanno buona memoria ci mostra l’ eccezionale ingegno della scrittrice, in grado di escogitare enigmi talmente machiavellici da lasciare il lettore a bocca aperta, come in questo caso, in cui Hercule Poirot indagherà su un delitto avvenuto vent’anni prima. Un cold case, per intenderci.

Nella mia fine è il mio principio è una sottile e acuta indagine psicologica sulla complessità dell’animo umano, che lascerà nel lettore un’ambigua compassione per l’assassino. Pensate che zia Agatha l’ha scritto a 77 anni!

Infine, se non siete stati ancora spinti a indossare il golfino per i brividi, potete leggere L’uomo vestito di marrone, una crime story con protagonista una simpatica avventuriera, che vi porterà con sé in un avventuroso (e rinfrescante) viaggio per nave.