Mi scoppia l’estate tra le mani, di Marina Donnaruma. Recensione di Alessandria today

Mi scoppia l’estate tra le mani

senza poter trattenere il sole,

ho male di vivere e bruciature ardenti.

Volevo dire solo parole,

volevo dire senza parlare,

volevo dire per non morire

e spalmare crepuscoli sulle ombre della terra.

Volevo solo credere che io ero vita

e donarla a chi la vita vuole.

Mi scoppia il mondo tra le mani e 

Io non riesco a raccoglierne i pezzi.

Ho solo due mani

e un grande cuore pieno di spine.

Io abito in quel monte azzurro che tocca il cielo

e si fa spazio in mezzo alle nuvole

Io abito in mezzo ai ciottoli della vigna,

coltivo rose dove ci sono grappoli lucenti.

Io abito in mezzo al fuoco,

sono quel fiume di gonfia lava 

che precipita nel mare.

Sono quel fuoco che brucia e arde, 

nelle mie vene sangue e fuoco

e mi scoppia tutto tra le mani. Iris G. DM

Esplosione Estiva

Recensione:

“Mi scoppia l’estate tra le mani” è una poesia intensa e appassionata che cattura l’essenza e l’energia travolgente della stagione estiva. Marina Donnaruma, con la sua maestria poetica, dipinge un quadro vivido di un’anima che brucia di desiderio e di vita.

Le parole scelte con cura si fondono insieme per creare immagini potenti e suggestive. L’autrice esprime un senso di urgenza nel trattenere il sole, ma allo stesso tempo sperimenta una sorta di dolore nel vivere e nel sentire le bruciature ardenti della vita. Le parole cercano di trovare un modo per comunicare senza l’uso del linguaggio parlato, come se solo attraverso l’espressione poetica si potesse evitare la morte e diffondere l’incanto dei crepuscoli sulle ombre della terra.

L’autrice ci porta in un viaggio intimo attraverso la sua anima, rivelando un profondo desiderio di essere una fonte di vita per coloro che ne sono assetati. La metafora del monte azzurro che tocca il cielo e si fa spazio tra le nuvole rappresenta una sorta di luogo di residenza spirituale, un rifugio per coltivare la bellezza e la gioia. Le rose che crescono tra i ciottoli della vigna simboleggiano la capacità di trovare fiori preziosi anche in situazioni difficili.

Tuttavia, c’è anche un lato oscuro e tormentato in questa poesia. L’autrice si definisce un fiume di lava che precipita nel mare, un fuoco che brucia e arde nelle sue vene. Questa dualità tra bellezza e sofferenza è intrinseca nella sua natura, e il suo cuore grande, nonostante le spine che lo adornano, è un riflesso di ciò.

“Mi scoppia l’estate tra le mani” è una poesia che richiede una lettura attenta e profonda. Marina Donnaruma trasmette un flusso di emozioni travolgenti e immagini potenti, portando i lettori in un viaggio di introspezione e di connessione con il potere della natura e della passione umana.

Alessandria today