Se il passaggio di Cristiano Ronaldo dal Manchester United all’Al Nassar per 200 milioni l’anno poteva sembrare un azzardo fatto da uno dei più grandi calciatori degli ultimi anni, o come qualcosa che non avrebbe avuto un seguito e che poteva essere giustificato solo dalla gran sete di denaro del campione, oggi le cose sono cambiate parecchio.

Foto da Pixabay

Eppure di tempo non ne è poi passato molto dalla sua dichiarazione in cui disse “nel giro di un anno il campionato dell’Arabia Saudita sarà pieno di giocatori top” ed oggi siamo qua a salutare diversi giocatori che stanno prendendo la sua strada, ma non solo: è notizia di questi giorni che anche l’ex CT della nazionale Italana Roberto Mancini, ha accettato la proposta di diventare il CT proprio dell’Arabia Saudita.

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La Saudi League ha già centrato il suo primo obbiettivo: far parlare di sè in tutto il mondo, e direi che non è da poco se consideriamo che non è sicuramente un paese con tradizioni e cultura calcistica, ma non basta. Infatti i grandi investitori, ora si sono prefissati il nuovo obbiettivo di costruire squadre in grado di confrontarsi alla pari con i grandi e blasonati club europei e mondiali come se la tradizione non contasse nulla. 

Naturalmente in Italia c’è chi ha già annusato l’affare e si sta preparando per guadagnare da questi nuovi campionati. Sto parlando di La7 che ha piazzato recentemente un colpo molto importante andando ad assicurarsi i diritti TV della Saudi League con un accordo di due anni che gli permetterà di trasmettere in chiaro ogni settimana il big match della giornata. 

Non posso certo biasimare La 7 per questa visione di un affare quasi sicuro, lo avrebbe fatto chiunque, gli imprenditori devono vedere oltre, annusare l’affare e coglierlo prima che si accorga qualcun altro, e su questo non ci piove, ma resta il fatto che sinceramente questo andazzo non mi piace.

Sarò un romantico, sarò anche uno dei pochi che quasi rimpiange gli anni dei tre giocatori stranieri per squadra, ma la cosa certa è che di questo passo il nostro calcio perderà un altro pezzo. Le tradizioni sono importanti, una squadra di calcio non si crea dal nulla comprando pedine preziose e assemblandole. Sicuramente il grande valore delle pedine acquistate permetterà a queste società saudite di arrivare a vincere e a dare spettacolo in brevissimo tempo, ma noi che assistiamo a tutto questo, noi che vediamo i nostri campioni andarsene attirati dal Dio denaro e poco altro,  cosa possiamo insegnare alle nuove generazioni? 

Marco Conti

http://www.marcoscrive.wordpress.com