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Lei era grande, buona, generosa, fedele, si chiamava Raissa un Terrier Nero Russo, era la mia cara grande amica. Ora c'è Slavik

Cronaca

IL LIBRO DEL MESE: “Risacche” di Cipriano Gentilino – ottobre 2023

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È con grande piacere ospitare  per la rubrica “Il libro del mese”, la silloge poetica ‘Risacche’ di Cipriano Gentilino per le Edizioni Terra d’Ulivi, 2023, con la copertina dell’artista architetto Gaspare Canino. Oltre ad essere un valente medico psichiatra, un poeta sensibile e raffinato, uno scrittore icastico e vibrante, Cipriano Gentilino è un valido componente del Comitato editoriale e redazionale della nostra rivista e svolge un ruolo attivo e significativo all’interno delle attività organizzative della stessa. Appare evidente, sin dalla lettura dei primi versi, la forza intrinseca che caratterizza la silloge “Risacche”, che ha la potenza di coinvolgere il lettore immediatamente, e con vigore, attraverso l’adozione di ‘istantanee’ di parole  che si snodano in una successione di versi, percorsi da una sorta di diacronismo lessicale che fa da controcanto alla precarietà dell’esistenza. Sin dalle prime liriche si ha la sensazione di ascoltare lo sciabordio delle onde infrangersi nelle parole lavate/disossate di senso/ nelle sillabe dei silenzi/parlati sul limite sgretolato/ dell’imbarazzo/ come istantanee/ senza data”, udire voci che percorrono cammini tra le maglie di un’eco lontana del tempo che “furtivo s’insinua/…/tra le nebbie/ di corpi illusi/ di avere un’anima” come nella lirica “Geroglifici”, che dà il titolo alla prima parte della silloge.

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GEROGLIFICI

Il vuoto s’adagia
lento tra i sudari
dei riti del silenzio,
sui vetri appannati
dal fiato ingiallito,
sugli stipiti delusi

e furtivo s’insinua
il tempo svanito
tra le nebbie
di corpi illusi
di avere un’anima.

Ma nella bonaccia
caute dita tentano
ancora geroglifici
per i refoli ribelli .

Interprete ne è il tempo che avanza e, lentamente, si frantuma nelle reti di uno smarrimento doloroso che lascia dietro di sé un vuoto abissale: “Il tempo ci ha sfiorato/ nell’inganno del solito/ andirivieni dei marosi/ e delle parole marcite/ nell’artificio consueto dei / riti di spille, fiori e allori.” Si intravede il motivo dominante che richiama la risacca, vista come continuo ciclo iterativo, come un ripetersi ingannevole delle illusioni nell’ondeggiamento dei marosi. Come nel riflusso, dopo che l’onda ha invaso la riva, dunque dopo che l’Io lirico ha inondato, dirompente, l’animo inquieto del poeta, la risacca ritorna nel grembo originario, nel significato essenziale del sentimento che ha dato vita alla poesia. E qui ritroviamo il mare, che accoglie le turbolenze e rispecchia l’animo dell’essere umano, libero dai condizionamenti e dai tentativi di omologazione, come ben esplicato in una suggestiva lirica di Charles Baudelaire: “Uomo libero, amerai sempre il mare! / Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima// Nel volgersi infinito delle sue onde”. Il poeta Gentilino ha la capacità di scegliere in maniera scrupolosa le parole, riconosce la valenza semantica che ogni singolo lemma possiede e lo rende straordinariamente duttile alle pieghe della sua anima, tesa verso la costante ricerca di silenzi sconosciuti, in cui si immerge per ritrovare l’essenza della poesia. Una poesia che si nutre così di essenzialità e di purezza, dando vita a un lirismo che richiama atmosfere montaliane che trovano eco nella lirica “In attesa di risacca”, che apre l’intera silloge.

IN ATTESA DI RISACCA

Come cocci di coppe sulla battigia
brindate di notte da labbra ormai
fredde alle pareidolie di nuvole
andate ora a piovere altrove
neanche un  riflesso di senso
in questo silenzio estraneo
prima che la risacca ci prenda
pesci rossi a trovare una coda.

Gentilino conduce una difficile incursione nell’universo complesso del codice linguistico, in uno sperimentalismo di matrice ermetica che si connota attraverso rimandi a immagini correlate al pensiero che inonda solitudini dolorose.  L’ermetismo di cui si avvale il poeta è tuttavia funzionale alla capacità di interpretare e decodificare i simboli che non sono altro che tessere di un mosaico che può essere compreso solo se è percepito nella sua interezza. Si trovano, nella poesia di Gentilino, istanze liriche articolate su movenze di meditazione psicologica, introspettiva, filosofica e ritornano nei rimandi, come la risacca fa nel tempo trascorso, lasciando intravedere, in alcuni momenti, la naturale predisposizione dell’autore, di professione psichiatra, di scandagliare e disbrogliare la matassa che rimanda al caos primordiale, al marasma dell’esistenza, trovando il filo che conduce all’essenzialità della vita; in questo senso, la poesia diventa lo strumento  cui ricorre per approdare alla sua comprensione. La sua esperienza professionale, peraltro, costituisce un valore aggiunto alla sua poetica: la cifra stilistica di cui si avvale ben si accompagna alla capacità eccellente di comprendere e penetrare nell’interiorità dell’animo umano, di osservare i comportamenti e le difficoltà che scaturiscono dal confronto quotidiano che figure emarginate, sradicate e spesso discriminate incontrano in percorsi di vita non sempre lineari e sereni. Nella silloge non mancano temi attuali, che si riferiscono a situazioni di drammaticità e di sopraffazioni, purtroppo ricorrenti nella nostra società. La poesia, in questo caso, si fa interprete di istanze sociali e sferra lampi di lucida verità quando ricorda eroi “vittime del piombo” nella lirica “Mauro”

MAURO

Ieri fiori al tuo cippo
scolari distratti di maestre
ripettinate per i sindaci,

Mauro lotte continue
nella nebbia di Macondo
guru di dispersi e
illuso lanciafiamme
a cose loro

 vittima del piombo
che portavi solo in tasca
neanche il vento smuove i fiori
ma non è più tempo di ieri.

a Mauro Rostagno, vittima di mafia

o migranti “annegati/ nei grembi/ di silenzi inermi” di “Natale 2021”, arrivando a ritagliarsi uno spazio fondamentale proprio nel momento in cui può dare vita a versi che disegnano la condizione dell’uomo e le danno voce.

NATALE 2021

Bolle di rantoli
questa notte,
vagiti annegati
nei grembi
di silenzi inermi
abusati.

notte di Natale, due barconi di migranti rovesciati nell’Egeo

Siamo dinanzi a una raccolta straordinaria, che ha in sé tutte le sfaccettature dell’interiorità umana dinanzi al senso di disorientamento scaturito dalla consapevolezza della deriva profonda cui conduce il progressivo adattamento a una società sempre più alienante. L’autore, nel suo cammino esistenziale, percorre consciamente momenti del vivere quotidiano e li avvolge in un’aura poetica interiorizzata e percepita, grazie a una profonda sensibilità e ad una scrittura meditata, intrinseca, che sviluppa una rara capacità di coinvolgimento. Cipriano Gentilino, incontrando la potenza della poesia, rende pienamente l’asserzione di Walt Whitman il quale affermava che: “Compito del poeta è sia dar voce a coloro che non hanno voce, sia pretendere che escano dal silenzio coloro che rimangono silenziosi, e così insiste nella Poesia.”. Maria Rosaria Teni

Cipriano Gentilino

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Dr. Cipriano Gentilino

Cipriano Gentilino, medico e psichiatra, attualmente risiede a Mondovì e, oltre alla sua professione, si dedica alla scrittura e alla poesia. Operativamente partecipe alla riforma basagliana si è occupato di deistituzionalizzazione, cura e riabilitazione di persone sofferenti per gravi disturbi psichici. Formatosi in Psicoanalisi di gruppo è stato docente incaricato di Psichiatria – Università Torino e Responsabile di un Centro di Salute Mentale ASL Piemonte. Attualmente si occupa di psicoterapia di gruppo. Interessato sia ai linguaggi del mondo interiore che alle tematiche sociali è anche un poeta e in tale ambito ha partecipato all’e-book Soffi di Poesia curato e pubblicato dalla poetessa Silvia de Angelis e all’e-book Facciamo due passi incauti su Libri amArgine curato dal poeta Flavio Almerighi. Ha pubblicato poesie sulla rivista Ispirazioni e su riviste letterarie on-line. Con Oèdipus ha pubblicato Versi nel retrobottega, 2019. Con Nulla Die nel settembre 2021 ha pubblicato Parabole. Ha partecipato alla silloge Quando l’anima è una folla, Carte Sensibili 2021, e alle antologie: 21 marzo è Poesia “Liriche di autori vari” per la giornata Mondiale della Poesia, Cultura Oltre Rivista letteraria, anni  2022 e 2023.Redattore sul blog Neobar e sulla rivista Il Pensiero Mediterraneo, collabora con la Riviste Letterarie Menabò e Cultura Oltre, di cui è editor e cura la rubrica “L’EQUILIBRIO di BEN-ESSERE”

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