Federcontribuenti, informando il presidente della Repubblica, quello del Consiglio e i ministri competenti (del Lavoro e dell’Economia), ha chiesto ufficialmente che si pronuncino sulle problematiche legate all’Enasarco e sul rapporto che l’ente ha con i contributori – i cosiddetti ”silenti”; che non hanno maturato i requisiti per il trattamento pensionistico, nonostante abbiano per anni  (in alcuni casi, anche molti) onorato i versamenti richiesti. Lo si legge in una nota dell’ associazione dei contribuenti italiani.

Federcontribuenti ha chiesto, nella missiva inviata ai massimi esponenti delle Istituzioni, che sia finalmente fatta chiarezza sul ruolo, le pertinenze e i poteri del gestore della previdenza Enasarco. In particolare, la Federazione ha chiesto che sia definita l’adesione delle decisioni di Enasarco alla legislazione vigente in materia previdenziale che non può essere disattesa. Nella lettera, la Federazione ha ricordato come ”il potere di gestire in autonomia affidato agli Enti previdenziali fu inteso dal legislatore come gestione organizzativa, amministrativa e contabile trasparente e non come potere delegiferante delle leggi previdenziali dello Stato tuttora vigenti”. Come peraltro confermato da una sentenza della Corte Costituzionale che sancisce che ”la trasformazione degli Enti previdenziali da pubblici a privati ha lasciato immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale di previdenza ed assistenza, ancorché la predetta trasformazione abbia comportato una modifica degli strumenti di gestione e una differente qualificazione giuridica dei soggetti”.

Diversamente in contrasto con l’art. 117, lettera o) della Costituzione, dove la legislazione previdenziale è di ESCLUSIVA pertinenza dello Stato e non può essere derogata ad altri soggetti. Se questo è il quadro normativo ancora in essere, Federcontribuenti si interroga se nel comportamento di Enasarco siano applicate tutte le prescrizioni in materia, a cominciare dal rispetto alla lettera della legge, che appare inequivocabile. Nel chiedere l’attenzione dei presidenti della Repubblica

e del Consiglio e nel sollecitare l’intervento dei ministri competenti, Federcontribuenti ha chiesto di essere convocata, insieme alle altre parti interessate, ”affinché possa essere ristabilito nell’immediato il diritto previdenziale secondo quanto previsto dalla legislazione attuale e non dalla inefficace ed inappropriata regolamentazione emanata sine titulo dagli enti previdenziali privatizzati”.

Federcontribuenti, che su questo tema sta conducendo da anni una battaglia che è soprattutto a difesa delle migliaia di contributori ”silenti” di Enasarco, ha annunciato una serie di iniziative pubbliche, il cui calendario sarà reso noto prossimamente.

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