Foto cortesia di Martina Di Pardo

Prefazione libro di Martina di Pardo .

La poesia di Martina Di Pardo ha una cifra: la freschezza dei suoi venti anni.
Il mare, che compare fin dalle prime pagine della silloge, è liquido amniotico di cui l’autrice, per la sua giovane età, ha un’idea e un ricordo ben preciso.
L’acqua travolge e rigenera allo stesso tempo, origina la vita. Le tempeste e la morte addirittura, sono accadimenti, da cui si ha il privilegio della distanza e sono forze capaci di rimestare e rimescolare i giorni, delineare un futuro guardato e atteso sempre con fiducia.
In preda alle onde rigeneratrici, vanno e vengono i temi della sua poesia. Spesso è l’amore che può cullare o sconvolgere, come la risacca.
Le rovine lasciate da una relazione infranta e dal suo passaggio “magmatico”, sono elegie fumanti, ardenti carboni da cui far rinascere fenici e colori.
Altro tema ricorrente è questo fare appello agli aspetti cromatici, come se addensassero le sensazioni, le esprimessero, concedendo la materia. Per questo si sente un’esigenza  di ricerca e scoperta delle tonalità, come se fossero  pietre alchemiche.
Non c’è mai nero, neanche nel componimento che lo porta come titolo, non c’è mai nulla di ferale, qualcosa che parli di un’ inclinazione al pessimismo, ad un compiacimento che lasci languire , la sua gioventù, nei giorni bui.
Martina trova forza nei versi, li vive.
Il dolore provato, assieme alla gioia, si grida e si frantuma come le onde sugli scogli. Assume la consistenza leggera del vapore. Non annebbia, forse avvolge e diventa pelle. Così il nero può farsi sintesi, mescolanza, di tutti i colori insieme. Martina ci si muove dentro, si tinge.
Le sue cellule, così, diventano pigmenti, hanno ali blu di farfalla o capelli verdi “bucolici” o il bianco della luce rivelatrice.
Non ci sono rovine che non siano spunti di pregio,  che fagocitino l’autrice incastrandola nei meccanismi avvilenti del vuoto o della perdita. Piuttosto la incastonano come pietra preziosa.
La maqnificenza trasuda in ogni poesia e non è opera di ricercatezza, di tecnica affinata.
Ha il segno della semplicità, di qualcosa che implora di rimanere intonsa.
Un linguaggio maturo perché  l’autrice ha compreso subito che poeta e poesia, in fondo, sono la stessa cosa. Anzi devono essere tutt’uno. Anche il linguaggio dunque, parla profondamente del suo modo di essere. Fresco e mai banale tutto teso alla ricerca e al senso dello stupore.
Semplicità dei suoni in Martina, una metrica essenziale che non ingabbia e al contempo non fa debordare i contenuti. Una lucidità che le permette di non smarrirsi mai come una barca vuota, nel mare delle immagini. Un limpido che aiuta anche  il lettore a rimanere sempre presente, suggestionato e mai abbagliato.
Grande sognatrice questa giovane scrittrice, che elabora e concretizza i simboli e i voleri dell’inconscio, nel corpo bianco della pagina e lo offre come segno di decisione, come segno di speranza e di splendido divenire.

Paola di Toro

Poesie di Martina Di Pardo


LUCE BUIA
Non sei stato come la notte di San Lorenzo.
BIANCO
Io posso parlarti, ti prego?
Vedi il cuore è fermo.
Sei la nuvola della mia anima.
Sei il sole del mio desiderio.
Urlo e sorrido. Tu sei dentro me.
GENESI
Fluttuo nello spazio più eccitante.
Nasco per morire. Muoio per rinascere.
Sono inglobata in un’abnorme bolla di sapone,
archetipa.
Ho assaggiato una stella, è afrodisiaca.
Il sapore della terra sa di cioccolato al latte.
La placenta è la mia navicella camaleontica.

Sono una farfalla blu
libera e
Poetica.

Biografia

Martina Di Pardo nasce a Larino il 13 agosto del 2002, è residente in un piccolo paese del Molise, Santa Croce di Magliano dove frequenta le scuole e termina gli studi al liceo scientifico “Raffaele Capriglione”. Da figlia unica saluta la mamma e il papà e vola a Chieti. Si iscrive alla facoltà di lettere con indirizzo specializzato in lettere moderne all’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara. Amante da sempre della scrittura, della bellezza della poesia e di tutto ciò che c’è di più umano e profondo al mondo, Martina comincia a nutrire il desiderio di “mettere su carta” i suoi pensieri, i suoi abbozzi, i suoi versi, le sue parole, le sue poesie. Un desiderio spinto da ciò che la tocca dentro, nella sua anima, un desiderio acuito dagli alti e dai bassi della vita, un desiderio sviluppatosi dall’amore per l’amore, per la famiglia e per la luce della speranza. Nasce, così, in una notte d’aprile, del suo secondo anno universitario “C’è sempre tempo per rifiorire”. Nel gennaio del 2024 il libro prende finalmente vita materiale grazie alla collaborazione importante di Giovanni Nerone, un cartolibraio del paese di origine di Martina. Martina oggi ha 21 anni e frequenta l’ultimo anno del percorso di studi in lettere moderne, ha tanti sogni nel cassetto tra questi la laurea triennale per concludere, poi, i suoi studi con i due anni della magistrale. Martina auspica di poter fare sempre meglio e di continuare a colorare, giorno dopo giorno, la sua grande passione: la poesia.

Foto della copertina del libro

Pubblicato da Elisa Mascia autrice di Alessandria today Magazine direttore Pier Carlo Lava

La poetessa Gisella Genna presentata da Fabio Petrilli, pubblicazione di Elisa Mascia da San Giuliano di Puglia -Campobasso