Dilogy

I.


Ethereal Embrace

Within the stillness of nature
peacefully prevailing all around,
within the soft embrace
of the star-strewn firmament
celestial bodies woven together,
silvery-moulded threads abound,
upon your delicate shoulders in grace
like a regal majestic cloak
to protect you tenderly                
for a whole new eternity
accompanying you warmly
in your cosmic ascent.
Within the fragrances I glide
in the wee hours, I soak,
of the night-blooming jasmine
stretching my arms open wide
to hold you gently, within my shrine,
touching finely your silky hair
and caressing your aura divine.

Your image!
Your essence!
Your presence
– still there –
and your absence
amidst light and obscurity
omnipresent, everywhere,
yet gone, dissipated into the ether..

Gone forever
yet perpetually here!

Have no fear!
The astral beauty with the earthly pain
the consolation invokes
as carefully selecting their own hues
to mingle and mix in their own reign
while dancing upon the palette of blues
brushing tunes of emotional strokes
upon the canvas of novel experiences.
And the harp divine,
an eternal minstrel,
constantly unfurls melodies so fine
of memories of a distant past
woven seamlessly with symphonies
into the fabric of the present era
as long-concealed keys resurface
one by one, neither slowly nor fast,
to unravel the most precious of treasures
pulling our mournful hearts from the furnace
and free our blurred and tearful minds
till the chests unveil their ancient secrets
which are to, in all eternity, last
till our soul the long-sought serenity finds.

II


Igniting Boundless Love

In the quest of our depths,
light is the eternal desire
and many go to great lengths
to even approach the source.
A mere spark proves ample
to kindle the passion ablaze
and set all our senses on fire
an omnipresent life force.
Let everyone’s heart ignite
the torch of pure love within
a beacon in the night,
exiting the deceitful maze,
Casting its radiance beyond borders,
Where each beautiful new thing
is bound to, at long last, begin
illuminating all humanity,
a Phoenix rising from the ashes
fed by the holy pyre
and towards new adventures rushes
into the heavenly empire
it is supposed to enter 
finding its ancestral birthright
merging the powerful with the tender
ridding itself from all ego and tire
so as with the almighty Source to unite.

Irene Doura-Kavadia

The hardest thing – to bid adieu….
Hence, let us say, until we meet again…. Up there….
To you, Mom. Love you.

Pic by courtesy of Pixabay.com

Dilogia

I.


Abbraccio Etereo

Nella quiete della natura
imperversando pacificamente tutt’intorno,
dentro il morbido abbraccio
del firmamento stellato
corpi celesti intrecciati insieme,
abbondano fili modellati in argento,
sulle tue delicate spalle con grazia
come un manto regale maestoso
per proteggerti teneramente
per un’eternità completamente nuova
accompagnandoti calorosamente
nella tua ascesa cosmica.
Dentro le fragranze scivolo
nelle prime ore, mi immergo,
del gelsomino notturno
allargando le braccia
per tenerti dolcemente, nel mio santuario,
toccando finemente i tuoi capelli setosi
e accarezzare la tua aura divina.

La tua immagine!
La tua essenza!
La tua presenza
– ancora qui –
e la tua assenza
tra luce e oscurità
onnipresente, ovunque,
eppure andata, dissipata nell’etere..

Andata per sempre
eppure perennemente qui!

Non avere paura!
La bellezza astrale con il dolore terreno
la consolazione invoca
selezionando attentamente le proprie tonalità
mescolarsi e mescolarsi nel proprio regno
mentre balla sulla tavolozza del blues
melodie pennellate di colpi emotivi
sulla tela di nuove esperienze.
E l’arpa divina,
un eterno menestrello,
spiega costantemente melodie così belle
di ricordi di un passato lontano
intrecciato senza soluzione di continuità con le sinfonie
nel tessuto dell’era attuale
mentre le chiavi a lungo nascoste riemergono
uno per uno, né lentamente né velocemente,
per svelare il più prezioso dei tesori
tirando fuori dalla fornace i nostri cuori tristi
e liberare le nostre menti offuscate e in lacrime
finché gli scrigni non sveleranno i loro antichi segreti
che devono durare per tutta l’eternità
finché la nostra anima non troverà la serenità tanto cercata.

II

Accendere l’amore sconfinato

Nella ricerca delle nostre profondità,
la luce è il desiderio eterno
e molti fanno di tutto
anche solo avvicinarsi alla fonte.
Una semplice scintilla si rivela sufficiente
per accendere la passione in fiamme
e infiammare tutti i nostri sensi
una forza vitale onnipresente.
Lascia che il cuore di tutti si accenda
la torcia del puro amore interiore
un faro nella notte,
uscendo dal labirinto ingannevole,
Proiettando il suo splendore oltre i confini,
Dove ogni bella cosa nuova
è destinata, finalmente, ad iniziare
illuminando tutta l’umanità,
una fenice che risorge dalle ceneri
alimentato dalla sacra pira
e corre verso nuove avventure
nell’impero celeste
dovrebbe entrare
ritrovare il suo diritto di nascita ancestrale
fondendo il potente con il tenero
liberandosi da ogni ego e stanchezza
così come con la Fonte onnipotente per unirci.

Irene Doura-Kavadia

La cosa più difficile: dire addio….
Quindi, diciamo, fino a quando ci rivedremo…. Lassù….
A te, mamma.  Ti amo.

Immagine per gentile concessione di Pixabay


*****

Recensione della poesia, di Irene Doura-Kavadia “Abbraccio etereo” , a cura di Elisa Mascia

I.


Abbraccio etereo

Una dedica poetica che Irene Doura-Kavadia scrive per la persona più amata al mondo che è la mamma, ogni parola nata dal cuore vi rimane con un’orma profonda ad espressione di eterna gratitudine.

La poetessa, immersa nel silenzio della natura, trascrive in versi poetici le immagini che, mentre le dipinge, le dà le giuste sfumature di tenui colori rimarcandone i contorni quasi ad imprimerli in un materno e coccoloso abbraccio che si estende nello spazio stellato stellato dove s’intersecano corpi celesti ammirando le tenerezze sottili di un velo qual manto celeste che da lassù protegge colei che sta assumendo nuova forma nella fusione con l’eternità.

Nel contempo avverte la presenza della donna più cara che adesso è la poetessa a cullare tra i delicati aromi di gelsomino e la protezione in un abbraccio che soltanto figlia che ha amato così tanto la sua mamma adesso le sa restituire accompagnandola ogni attimo dissipato nell’etere e percepito tra la luce e l’oscurità celata nella solitudine di amore e dolore e nell’esortazione a ” non avere paura” .

Continua il dolce cantico, inno alla bellezza celeste mescolata con la sofferenza terrena sopra una tavolozza contenente nuances di esperienze melodiose di novità e brividi di forti emozioni accompagnate dall’ “arpa divina” e cercano di trovare una soluzione di conforto per spiegarne la motivazione e svelare il tesoro della speranza insita nei cuori addolorati e che, tra le lacrime, pensieri annebbiati dai ricordi s’inerpicano nei luoghi rocciosi per comprendere i segreti più antichi dell’anima e trovarne sollievo e serenità.


Elisa Mascia – Italia
29-2-2024

II


Recensione della poesia di Irene Doura-Kavadia “Accendere l’amore sconfinato” a cura di Elisa Mascia

Accendere l’amore sconfinato.

La poetessa Irene Doura-Kavadia segue a scrivere la seconda parte del cantico, inno alla bellezza eterna soffermandosi all’amore senza limiti e pone l’attenzione sulla luce tanto bramata e necessaria per esplorare il profondo dell’anima.

È il mistero del fuoco che anche in piccolissima quantità ha la capacità di accendere ai nostri sensi enormi fiamme che poi provocano una forza vitale di grande energia permanente.

Irene fa una calda e precisa invocazione affinché ogni cuore umano sia portatore di una torcia ardente d’amore che dal singolo divenga faro di luminosità nella notte più buia e si diffonda oltre ogni limite e confine.

L’auspicio, espresso con parole efficaci usate dalla poetessa, è la tanto invocata resilienza che, dalle ceneri del fuoco che ha alimentato la “sacra pira” , si possa risorgere rinascendo per essere più forti di prima, per poter vivere nuove sfide e avventure nell’impero dei cieli dove ciascuno possa essere in perfetta uguaglianza dei diritti riservati ai ricchi e potenti allo stesso modo che ai poveri e deboli.

Il messaggio della chiusa, nel dispiego delle due poesie sta certamente nel confermare la fusione dell’uguaglianza nel regno dei cieli e nella previa liberazione di ogni forma di egoismo e fatica per essere uniti all’originaria Fonte dell’Onnipotente.

Nella difficoltà dell’estremo saluto materno è manifestazione di fede e speranza di potersi rivedere “Lassù” terminando con le parole più belle e significative al mondo: “mamma” e”ti amo ” , l’amore e le mamme hanno il potere di cambiare l’universo.

Elisa Mascia-Italia 1-3-2024

***

Reseña del poema de Irene Doura-Kavadia “Abrazo etéreo”, editado por Elisa Mascia

I.


Abrazo etéreo

Una dedicatoria poética que Irene Doura-Kavadia escribe para la persona más querida del mundo que es su madre, cada palabra que nace del corazón queda ahí con una profunda huella como expresión de eterno agradecimiento.

La poetisa, inmersa en el silencio de la naturaleza, transcribe las imágenes en versos poéticos que, mientras las pinta, les da los matices adecuados de colores suaves, resaltando sus contornos como para imprimirlos en un abrazo maternal y tierno que se extiende hasta el fondo. espacio estrellado donde ‘se cruzan los cuerpos celestes admirando la sutil ternura de un velo como un manto celeste que desde lo alto protege a quien va tomando una nueva forma en la fusión con la eternidad.

Al mismo tiempo siente la presencia de la mujer más querida que ahora es el poeta para acunarla entre los delicados aromas del jazmín y la protección en un abrazo que sólo una hija que tanto amaba a su madre puede ahora devolverle acompañándola. con cada momento disipado en el éter y percibido entre la luz y la oscuridad escondido en la soledad del amor y el dolor y en la exhortación a “no tener miedo”.

Continúa el dulce canto, un himno a la belleza celestial mezclado con el sufrimiento terrenal sobre una paleta que contiene matices de experiencias melodiosas de novedad y estremecimientos de emociones fuertes acompañadas por el “arpa divina” y trata de encontrar una solución reconfortante para explicar la motivación y revelar el tesoro de esperanza inherente a los corazones afligidos y que, entre lágrimas, pensamientos nublados por los recuerdos, trepa a los lugares rocosos para comprender los secretos más antiguos del alma y encontrar alivio y serenidad.

Elisa Mascia – Italia
29-2-2024

II


Reseña del poema de Irene Doura-Kavadia “Enciende el amor sin límites” editado por Elisa Mascia


La poetisa Irene Doura-Kavadia continúa escribiendo la segunda parte de la canción, un himno a la belleza eterna, centrándose en el amor sin límites y centrándose en la luz tan anhelada y necesaria para explorar lo más profundo del alma.

Es el misterio del fuego que, incluso en cantidades muy pequeñas, tiene la capacidad de encender enormes llamas en nuestros sentidos que luego provocan una fuerza vital de gran energía permanente.

Irene hace una cálida y precisa invocación para que cada corazón humano sea portador de una antorcha encendida de amor que desde el individuo se convierte en un faro de luminosidad en la noche más oscura y se extiende más allá de todos los límites y fronteras.

La esperanza, expresada con eficaces palabras utilizadas por la poetisa, es la tan invocada resiliencia de que, de las cenizas del fuego que alimentó la “pira sagrada”, podamos resurgir, renaciendo para ser más fuertes que antes, para poder experimentar nuevos desafíos y aventuras en el imperio del cielo donde todos pueden estar en perfecta igualdad de derechos reservados tanto para los ricos y poderosos como para los pobres y débiles.

El mensaje final, en el desarrollo de los dos poemas, ciertamente consiste en confirmar la fusión de la igualdad en el reino de los cielos y en la liberación previa de toda forma de egoísmo y esfuerzo por unirse con la Fuente original del Todopoderoso.

En la dificultad del saludo materno final es una manifestación de fe y esperanza de poder volver a vernos “Allá arriba” terminando con las palabras más bellas y significativas del mundo: “mamá” y “te amo”, El amor y las madres tienen el poder de cambiar el universo.

Elisa Mascia-Italia 1-3-2024

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