A FIRENZE, dal 7 marzo al 13 aprile, a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, la mostra di Carlo Zoli, vincitore del premio internazionale “Lorenzo il Magnifico” alla XIV Florence Biennale.

Zola è tornato ad esporre le sue creazioni ceramiche ispirate a miti e leggende; da un lato figure incantevoli, aggraziate e pure, simbolo di vitalità, serenità e armonia, la serie Quiete, dall’altro soggetti d’azione, viscerali e battaglieri, la serie Tempesta, a cui da ultimo si sono aggiunte nuove immaginifiche visioni plasmate nell’argilla, poi terracotta policroma arricchita come sempre da patine cangianti, metalli preziosi, smalti, ma anche da nuovi esperimenti tecnici con l’utilizzo di materiali come i gessi e le resine. 

Zoli utilizza l’iconografia mitologica che gli consente di andare oltre l’apparente fisicità dei soggetti rappresentati. Il confronto, la dicotomia delle figure rappresentate, proiettano l’osservatore a riflettere sull’esasperato antagonismo dell’era moderna e contemporanea. Tra le sue opere, I sacri fratelli, raffigurante i gemelli Castore e Polluce, a cui Zeus concede una vita immortale divisa a metà pur di non separarli, invita a riflettere sui concetti di identità individuale e collettiva, di immedesimazione nell’altro.

Marcella Donagemma

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