Domenica 17 marzo, alle ore 17, a Palazzo Cuttica (via Parma, 1 ad Alessandria), Marco Zatterin, vicedirettore del
quotidiano La Stampa, racconterà la battaglia di Trafalgar (21 ottobre 1805) e lo storico Roberto Coaloa quella di
Solferino e San Martino (24 giugno 1859).
L’incontro sulla grande storia si svolgerà nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra “Crepax + Napoleone.
Marengo e altre battaglie di carta” (aperta fino al 1° aprile 2024), grazie al progetto “Giocare con l’Imperatore”,
organizzato dalla Città di Alessandria e ASM Costruire Insieme.
Il progetto “Giocare con l’Imperatore” racchiude alcuni incontri dedicati alla storia e allo svolgimento dei
wargames curati dallo stesso Roberto Coaloa che vedono la partecipazione e presenza di storici ed esperti di
battaglie Napoleoniche.
Il programma di “Giocare con l’Imperatore”, partendo dall’esposizione appositamente realizzata per la città di
Alessandria con la collaborazione dell’Archivio Crepax, costituisce un approfondimento storico sulle battaglie
disegnate dal grande maestro del fumetto, unendo il ruolo del wargame, che spiega Coaloa «è una sorta di
macchina del tempo, il solo mezzo che consente di spostarsi nel tempo e nello spazio fino a rivivere quasi con un
processo di identificazione, le azioni dei protagonisti delle battaglie».
Domenica 17 marzo, Marco, Zatterin (autore di Trafalgar. La battaglia che fermò Napoleone, volume edito da
Rizzoli nel 2005) racconterà la celebre vittoria navale inglese sulla flotta franco-spagnola, dove Nelson morì da
eroe.
Roberto Coaloa , che ha dedicato saggi sulla nuova classe politica nel Regno di Sardegna e sul ruolo dei volontari
nelle guerre del Risorgimento) racconterà la battaglia di Solferino e San Martino, dove nascerà l’idea della Croce
Rossa, grazie a Jean-Henri Dunant.
TRAFALGAR
L’avventura di Napoleone raggiunse nel 1805 un’atmosfera ricca di splendore, di quell’éclat che costituisce un
attributo essenziale alla regalità. Quali erano i desideri di Napoleone all’apice della gloria? Sicuramente fermare il
primo nemico: l’Inghilterra.
Il destino gli voltò le spalle. L’Imperatore al massimo della potenza fu fermato da un vero demonio: Lord Nelson. Il
21 ottobre 1805, al largo di Trafalgar, i Royal Marines annientarono in poche ore la flotta imperiale, che avrebbe
dovuto invadere l’Inghilterra. Nelson, il loro coraggioso comandante, vi trovò la morte e con essa la gloria,
strappandola al suo acerrimo nemico.

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Trafalgar, per la prima volta è raccontata da un italiano. Il risultato è un piccolo capolavoro. Marco Zatterin
descrive le sei ore che precedono la battaglia in maniera emozionante, per poi stupire nel presentare la tattica
usata da Nelson per sconfiggere le superiori forze navali di Napoleone. Non solo, dopo una lunga ricerca, Zatterin
ha individuato i nomi degli italiani presenti a Trafalgar: volontari nella Royal Navy, oppure poveri uomini obbligati
a combattere per Napoleone. È stato trovato un inedito e meraviglioso elenco d’italiani: ben 1000! Essi sono stati
rintracciati nel Public Record Office di Londra, dove sono conservati i “ruoli di bordo”. Ricerca importante,
continuata in Francia e Spagna. Conosciamo così personaggi memorabili. Da parte francese c’è un genovese,
Boeri. Ha lo stesso ruolo che in Master and Commander ha il medico di bordo. Da parte spagnola, c’è nientemeno
che il comandante della flotta, il duca di Gravina. Da parte inglese incontriamo il guardia marina Thovez (antenato
d’Enrico, famoso giornalista e critico letterario d’inizio Novecento).
SOLFERINO E SAN MARTINO
La Seconda guerra d’indipendenza, combattuta dal Regno di Sardegna contro il potente impero asburgico, fu una
strana guerra: per i francesi, alleati del Piemonte sabaudo fu una “Campagne d’Italie”; nei piani di Napoleone III
non avrebbe dovuto portare all’indipendenza dell’intera penisola. Un anno prima a Plombières, Cavour, il grande
tessitore degli eventi del 1859, scrisse: «Il dramma s’approssima alla soluzione. Prego il cielo d’ispirarmi onde non
faccia minchionerie in questo supremo momento». Il 26 aprile 1859, dopo tante tensioni, Cavour era apparso
senza le sue gravi inquietudini, era raggiante: aveva respinto l’ultimatum austriaco e, assumendo la figura
dell’assalito, si era assicurato l’intervento del potente esercito di Napoleone III; l’Austria era cascata nella sua
rete.
Il 24 giugno 1859 si combatté a Solferino e San Martino una delle battaglie più sanguinose dell’Ottocento, alla
presenza di Re Vittorio Emanuele II, e dei due imperatori Napoleone III e Francesco Giuseppe.
La sera del 24 giugno giunse a Castiglione delle Stiviere, da dove prima dell’alba era partito l’esercito di Mac
Mahon per gettarsi nell’inferno della battaglia, una carrozza privata, che trasportava un curioso personaggio: un
finanziere svizzero di trentuno anni, impeccabilmente vestito di bianco per difendersi dal caldo. Sembrava uno di
quei damerini che lo storico Jacques Bainville ha etichettato come «flâneur de la bataille»: ricordava veramente il
personaggio Pierre Bezuchov descritto da Tolstoj in Guerra e pace, mentre osserva – en flâneur – la battaglia. Il
signore biancovestito era Jean-Henri Dunant, venuto per discutere d’affari con Napoleone III, tuttavia, restò con i
morenti, trasferiti a Castiglione delle Stiviere. Dunant si trasformò in un infermiere, scrisse per i feriti le ultime
lettere ai parenti lontani. Impiegò quasi un anno per scrivere l’atto di accusa su ciò che aveva visto sul campo di
battaglia; nel 1862 stampò nella tipografia Fick di Ginevra Un souvenir de Solferino, che sconvolse l’Europa. Quel
libro ebbe un successo enorme, lo elogiarono i fratelli Goncourt, Victor Hugo, Ernest Renan e Charles Dickens, che
divulgò in Inghilterra l’opera di Dunant, chiamato «The Man in White», l’uomo vestito di bianco. Il 22 agosto
1864, la sua energica azione di sensibilizzazione sui feriti di guerra condusse alla firma della Convenzione di
Ginevra, che segna l’atto di nascita della più importante organizzazione sanitaria internazionale, la Croce Rossa.
Dopo l’incontro di domenica 17 marzo, l’ultimo incontro si svolgerà domenica 24 marzo, ore 17, con Roberto
Coaloa e Paolo Palumbo sul tema I giochi di simulazione strategica oggi e il modo in cui è cambiata la guerra.

L’incontro di domenica 17 marzo a Palazzo Cuttica con gli storici è ad ingresso libero.