Nascosta tra i dolci declivi della Val Trebbia e i suoi scorci pittoreschi, sorge la chiesa di Sant’Antonio a Belvedere di Stato, un gioiello di quiete e storia. Con una presenza documentata fin dal lontano 1340, questa parrocchia ha origini antiche, radicate nel tessuto stesso del territorio di Travo. In principio, vicino al castello, testimone muto di un passato medievale, la chiesa vegliava sulle sorti degli abitanti. Tuttavia, è la sua trasfigurazione, avvenuta tra il 1930 e il 1940, che cattura oggi lo sguardo e il cuore di chi si avventura sulla collina su cui ora troneggia.

La struttura attuale, eretta sopra un rilievo che offre una vista mozzafiato, non è solo un luogo di culto ma un baluardo di bellezza, soprattutto in questi giorni in cui la primavera annuncia il suo arrivo con il trionfo dei fiori. Il cammino che porta al sagrato si trasforma in un percorso di meraviglia, fiancheggiato da alberi che si adornano di petali bianchi e rosa, come fossero confetti sparsi da mani celesti per festeggiare il risveglio della natura.

Tuttavia, come ogni capolavoro che ha attraversato secoli, anche la chiesa di Sant’Antonio mostra i segni del tempo e necessita di attenzioni per preservare la sua bellezza e la sua storia. I bisogni di restauro non sono solo un appello alla conservazione del patrimonio, ma un invito a rinnovare l’impegno verso questi luoghi, testimoni silenziosi di generazioni e di fede.

Il Belvedere di Stato, con la sua chiesa, resta un simbolo di resilienza e speranza, ricordandoci che la cura del passato è la chiave per custodire il futuro. E nella primavera che sboccia, si rinnova la promessa di nuovi inizi e la conferma che la bellezza, sia essa naturale o architettonica, richiede dedizione affinché possa continuare a ispirare e confortare chi la cerca.

Foto dalla pagina Facebook: La valle delle favole