Come pianta cresciuta senz’acqua
sei restato in disparte sui bordi
evitando strade larghe ai passaggi
nel timore d’un tempo indomabile.
Ombroso e assorto lo sguardo
anche nello sfolgorìo del sole africano
a scansare gli eccessi di troppa
vita che, liquida, sfugge dalle dita.
Silenzi le tue parole d’amore
affacciate negli occhi e nei gesti
nel pudore di un sentire fanciullo
avvezzo alla perdita della conquista.
Eri semplice e contorto come
ulivo dai sapidi frutti
cresciuto in fretta su pendii
ma che dona paesaggi di pace
anche se la pietra è dei luoghi regina.