Su sollecitazione del deputato Antonino Iaria, Tiziana Beghin e Brando
Benifei, rispettivamente capo delegazione del Movimento 5 Stelle e del
Partito Democratico in Europa, hanno organizzato al Palamento europeo
una tavola rotonda volta a discutere e trovare soluzioni per il caso
dell’azienda TE Connectivity, che con l’annunciata chiusura dello
stabilimento di Collegno rischia di lasciare senza lavoro 222 persone,
nonostante una situazione finanziaria florida.
All’incontro hanno partecipato il deputato del Movimento 5 Stelle
Roberto Traversi, Susy Matrisciano, già presidente della commissione
Lavoro al Senato nella scorsa legislatura, e una delegazione di
rappresentanti sindacali. All’invito, esteso agli europarlamentari della
circoscrizione Nord-Ovest, ha risposto presente Maria Angela Danzì del
Movimento 5 Stelle.
“Come rappresentanti delle istituzioni – dichiara Tiziana Beghin – nel
caso specifico non abbiamo purtroppo appigli legali, in quanto
attualmente non esistono leggi che vietano alla proprietà svizzero-
statunitense di chiudere lo stabilimento di Collegno per delocalizzare in
Cina e negli Stati Uniti. Da quello politico, però – continua Beghin -,
abbiamo il dovere di fare pressione sulla proprietà affinché si impegni, in
sinergia con i canali istituzionali, a trovare degli investitori che
garantiscano al sito la continuità industriale e, di conseguenza, quella
occupazionale. Sarebbe davvero un delitto sperperare un simile
patrimonio di competenze umane e di reti che si sono create in decenni di
attività da leader del settore”.
Dello stesso avviso è anche Brando Benifei: “La situazione preoccupa e
indigna, perché riguarda direttamente 222 dipendenti, le loro famiglie e
altre potenziali centinaia di persone dell’indotto, che subiranno la
scellerata decisione del management di rilocalizzare, ignorando la storia
e l’esperienza del sito piemontese. Insieme alla collega Tiziana Beghin
abbiamo già scritto al Commissario Europeo al lavoro e i diritti sociali
portando alla sua attenzione questa annunciata chiusura, ma
nell’immediato, serve il pieno sostegno del governo italiano, della Regione

Piemonte e di tutte le forze politiche per mettere sul tavolo ogni possibile
iniziativa che consenta di preservare i posti di lavoro. In un settore chiave
per la nostra autonomia strategica e competitività globale, – conclude
Benifei – l’Unione Europea deve dimostrarsi capace non soltanto di
tutelare, ma di investire massivamente sull’industria dei connettori e dei
semiconduttori del nostro Continente”.
Soddisfatti anche i rappresentanti sindacali intervenuti al dibattito, come
confermano le parole di Giorgia Perrone e Antonino Inserra per FIOM
Torino, e Marco Barbieri per FIM Torino: “Riteniamo l’incontro di oggi
un punto di partenza importante, che speriamo impegni tutte le forze
politiche italiane nell’operare una maggiore pressione sulle istituzioni
locali, a partire dal Mimit, e sulla multinazionale TE Connectivity che
vuole delocalizzare le sue produzioni in Cina e Stati Uniti. Pensiamo che
la politica debba essere più incisiva nella ricerca di una soluzione
industriale che tuteli le persone che oggi lavorano per la TE e le
generazioni future a cui vorremmo lasciare un territorio non smantellato
dal punto di vista industriale”.

Tiziana BEGHIN
Capo delegazione M5S al Parlamento europeo
Brando BENIFEI
Capo delegazione PD al Parlamento europeo
Giorgia PERRONE e Antonino INSERRA
Fiom Torino
Marco BARBIERI
FIM Torino
Rappresentanza Sindacale Unitaria di TE Connectivity Italia SRL