Forse sono i bambini a sostenere il mondo
e gli animali, forse sono i cuccioli di ogni specie.
C’è tanta gioia dentro quei corpi piccoli
tanta di quella preghiera. Forse sono i bambini
i fiori, l’acqua, le cose fatte da due mani,
la quiete di una casa, robe di niente.

Forse la gioia è la preghiera più alta.

Ma avevo troppo da fare io
ero sempre nel pieno d’una lotta
ero nelle velocità del sangue
nella sua corsa impennata di sangue
che chiede una vittoria
una qualunque. Ero
dentro la storia – a quella solfa
di nomi e cognomi a quella graduatoria
di chi ce la fa.
Forse la gioia è nella geografia che non ha
nomi di persona ma catene di monti
continenti città mari campi. Ere.

MARIANGELA GUALTIERI

Questa lirica fa parte della sua raccolta di poesie “Bello mondo”, pubblicata da Einaudi nel febbraio 2024. Consiste in una strofa di 6 versi, 1 verso irrelato, e una strofa di 12 versi. Ho contato: 2 doppi settenari, 2 doppi ottonari, 2 senario+settenario, 4 doppi senari, 5 endecasillabi, 2 settenari, 1 novenario, 1 senario.

I versi sono due bellissime immagini, unite da un unico verso “irrelato” che è una riflessione ricca sul significato della gioia . I versi iniziano con la bellissima immagine dei bambini che hanno il dono, con il loro modo di essere spontanei, di meravigliarsi e incuriosirsi per tutto quello che li circonda; di essere gli unici che possono “salvare” il mondo. Gli animali, i loro cuccioli, i fiori, l’ acqua. Sono le piccole e semplici cose che possono dare gioia La poetessa rivive la vita di ragazza e giovane donna, nella costante ricerca di un’ affermazione professionale “nella sua corsa impennata di sangue”. Poi la concretezza della ricerca del proprio nome nelle graduatorie di qualche concorso. A questa meccanica ricerca “di una vittoria, una qualunque, si sostituisce l’amore per il proprio lavoro, lo studio della geografia che appartiene a tutti gli abitanti della Terra fin dall’ inizio della Creazione. I versi sono un invito a conservare in un angolo del cuore la curiosità e la meraviglia per tutto quello che ci circonda come i bambini, apprezzare le cose piccole e semplici: la tranquillità della famiglia, i lavori fatti con le proprie mani. Mettere gioia e amore in ogni nostra azione. È una poesia molto profonda, nonostante la semplicità delle immagini. Tra i versi aleggia il mistero della preghiera che dà gioia all’ anima, il”mantra”che mette in contatto l’ uomo e l’ infinito. (Vincenza Cerbone)