MARITA TROIANO CHUMBIAUCA (nata a Chincha Alta, Ica-Perù) è una scrittrice, poetessa e saggista.  Laureato in Sociologia e Scienze Politiche presso la Pontificia Università Cattolica del Perù.  Redattrice dell’etichetta Carpe Diem e direttrice della Commissione Scrittrici del PEN International del Perù.  Ha pubblicato nove libri di poesia, due antologie di poeti peruviani, due libri di narrativa, i saggi La democratizzazione della poesia, tradotti in inglese e rumeno;  e la poesia scritta dalle donne nel corso della storia.  Inoltre, ha appena pubblicato l’opera centenaria della più grande educatrice peruviana Elvira García y García, La donna peruviana attraverso i secoli, (Volume I e Volume II), in edizione facsimile.  Le sue poesie sono tradotte in diverse lingue e per il suo eccezionale lavoro letterario e la continua difesa dei diritti delle donne e dei bambini, è stata premiata nel 2006 come una delle 40 latine più eccezionali di New York City nell’XI Certamen organizzato dalla Giornale La Prensa di detta città.  Allo stesso modo, ha ricevuto omaggi dal Congresso della Repubblica del Perù attraverso la sua Commissione Cultura, dal Comune di Lima;  premiata in Messico (Chiappas) insieme ad importanti scrittori latinoamericani e dichiarata Donna Nazionale dalla Radio Nazionale del Perù e Figlia Illustre della provincia di Chincha.

1- ALCUNI SUGGERIMENTI SU DOVE SCRIVERE POESIE

Se la carta non esistesse,
né i papiri di ieri,
le pergamene gli inchiostri o le pietre
Come scriveresti poesie?

Forse…
su una schiena calda con la lingua inumidita dai tuoi baci.
Contro un muro bianco con i bordi ondulati della tua ombra.
Sulla pelle violenta delle tue cosce con un ago magnetico.
Sulle pietre lisce del giardino con il mio sudore e le mie lacrime.
Nel guscio ricurvo di un uovo con pezzi di carbone.
Sulla sabbia chiara con il tremore delle mie dita quando guardi.
Nel palmo indecifrabile della mia mano sinistra
spostando le sue linee verso la tua destinazione.
Sulle tue natiche con le mie lunghe unghie.
Sulla corteccia degli alberi con il vento di maggio e un coltello.
In acque cristalline giocando con il tuo riflesso.
Nella tua bocca con la mia.
Sul tuo collo con il mio respiro..
Nell’aria con le mie ali.
Nella mia pancia bianca con i tuoi sogni.
   
(Da: Mortale in Puribus)
                                      
– CHIEDI AL VOLO

Quando fa buio e la quiete si annida tra gli alberi
Chiedo sempre…gli uccelli dormono lì?
E con l’autorità che ha il vento
per dire di ali, voli e sogni
Lui mi risponde:
Gli uccelli non dormono
Quando fa buio quelli dal piumaggio verde si trasformano in foglie
Quelli con le piume rosse si trasformano in linfa
Quelli dal piumaggio azzurro si fondono con l’indaco del cielo
Gli uccelli in nero si confondono con le ombre e i misteri
E coloro che indossano piume bianche diventano improvvisamente nuvole di cotone
E in ogni alba…
a quelle foglie a quella linfa all’azzurro
alle ombre del mistero e alle nuvole
le loro ali nascono con becchi e canti
E ancora sono uccelli che quando ne hanno voglia
Negli alberi nidificano cantano volano di ramo in ramo
Fino a quando non farà di nuovo buio
E di nuovo
Come accade da molto tempo
Tutto ricomincia.         
                                                                     (Da: Il mio strano mondo)

ARTE POETICA

La poesia mi ha fatta sua in un letto di sabbia
E foglie bianche lambite dalla brezza
Sotto un sole rosso ardente
Con una luna abbandonata
ed era il mio sangue
Era la mia pelle
la mia stessa ombra

La poesia era le mie ali verso la libertà

Traduzione in italiano di Elisa Mascia

***

ZAIDA GILES DE QUIRÓS SULLA RETE, (MARITXÉ ABAD I BUENO)- La Vall d’Uixó- Castellón-SEVILLA, scrittrice autodidatta.  Ha pubblicato sette raccolte di poesie da solo e ha appena pubblicato “Sculture e scritti – legno, metallo e inchiostro” insieme al professore e poeta Rachid Boussad, MAROCCO e cinque quaderni di viaggio.  Partecipa ad antologie di poesia dalla Spagna, Lima-Perù, Buenos Aires-Argentina, Uruguay… Collabora a riviste letterarie della Spagna e dell’America Latina.  È Presidente, Direttrice, Ambasciatrice e Membro Onorario di diverse associazioni latinoamericane e spagnole per la Pace.  Responsabile culturale, organizzatore e coordinatore insieme a Rachid Boussad del I, I, I e III Incontri di Poesia Ispanica Marocchina “Tra Plumas e Orillas” e dei XXI Incontri Multidisciplinari per la Pace insieme all’insegnante e poetessa Mari Callealta Torres.
Partecipa agli Incontri Virtuali Internazionali organizzati dalla poetessa Raquel Carrascosa.  Nominati nel dicembre 2022 Dr. HC di Letteratura, César Vallejo e Rubén Darío Medaglia d’Oro per il loro lavoro culturale dal Presidente dell’AEADO, Sig. Samuel Cavero, Lima-Perù.

1- SEMPRE MAMMA

Ho saputo della tua vitale importanza
Immediatamente al momento della mia nascita:
Mentre mi tiravano dai piedi
Così che i miei polmoni gridarono,
Allieteranno la tua fatica con i frutti
Nella tua impronta che non smette mai di crescere.

Benedetta madre che continua a brillare
Anche nei tuoi alunni ottuagenari
Sempre più amore senza nulla in cambio…
Algida la mia voce ti ama ad ogni battito di ciglia che condivide il tuo essere.

2- TESTO VITALE, POESIA

Traduco il tuo nome di zecca
Aromatizzato con fresia e anice,
Xilofono nel mio orecchio caldo
Canti tristezza e amore,
Albe e tramonti caldi…

Vivi in me, in noi
Imitando i battiti del cuore e il vento,
Talamo che guarisce la risata
Accettando la diversità e il passo
Loquace del nostro vivere.

Puoi, poesia, compagna,
Ragione obliqua dell’irragionevolezza,
Speranza del nostro vagabondare quotidiano
Essendo una bussola e una rotta sicura,
fonte di igneo calore
Che adoro senza remora.

3- SEI SETTIMANE

Con te la vita mi sembra enorme,
Seme isocromatico, dolce multicolore.

Armonia segreta che vibra e cresce,
Gioia maestosa ricamata in bianco
Frutto della nascita divina dell’AMORE.

Traduzione in italiano di Elisa Mascia
***
JUSSARA NODARI LUCENA.  Italo-brasiliana.  È nata ad Antonio Prado e risiede a Porto Alegre, Stato di Rio Grande do Sul, Brasile.  Laureata in Pedagogia e Scienze Giuridiche e Sociali.  Fa parte di Accademie e Associazioni Letterarie in Brasile e Uruguay.  Ha ricevuto premi nazionali e internazionali per le sue opere letterarie.  Partecipa ad antologie selezionate in Brasile, Portogallo e Uruguay.  Ha pubblicato, tra gli altri, i libri: “Esta pele que eu não quero mais”, racconti (Brasile), “De Rosas e Punhais”, poesie (Portogallo), “Pindorama – Tierra de Palmeras”, bilingue spagnolo/spagnolo Raccolta di poesie portoghesi con lo scrittore uruguaiano Nelson Guerra.  http://www.jussaralucena.com        jussaramarial@yahoo.com.br

1- ANIMA INQUIETA

Traduzione: Nelson Guerra

La mia anima è inquieta
e affamata di luce.
Della luce fragrante del nascere del giorno
della luce meticcia della sera
della luce dolorosa in una notte spenta.

La mia anima inquieta
è desiderosa di vita.
Della vita l’aroma rubato dal tempo
della vita che pulsa incandescente
della vita appena annunciata.

La mia anima inquieta
è libera e liquida
come il fiume sonoro e compiacente
che accarezza le pietre torturate
e le addormentate piante ferite.

La mia anima inquieta
assetata e insaziabile
cerca il mare imprevedibile per volare
vuole bere l’immensità del cielo
e respirare lo spazio ignorato.

La mia anima inquieta
diventa lenta e languida
quando emerge gentile sulla tua pelle
l’azzurro viene trasfuso nel tuo sangue
e si confonde sottomessa con la tua anima.

2- TEMPO D’UCCELLO

Questo è il mio momento come l’uccello
volare senza alcuna direzione
appropriarmi dello spazio.
La libertà è il mio destino.
Ho imparato a proteggermi
e a sfuggire al pericolo.
Oggi è il mio tempo dell’uccello
lo spazio è il mio destino.

Questo è il mio momento come un uccello.
Dico addio all’ingiustizia
scelgo io a chi regalare la mia canzone
non spreco più gli abbracci.
Le cose malvagie mi rendono triste
ma non distruggono la mia anima.
Oggi, non spreco il mio canto
ho detto addio alle ingiustizie.

Gli amici veri
li riparo con le mie ali.
Con l’inchiostro delle nuvole
e i miei pennelli luminosi
dipingo nell’azzurro del cielo
questa parola: armonia.
Oggi compongo con la brezza
un inno alla gioia.

Traduzione in italiano di Elisa Mascia
***

María Derlinda Costa Tasistro, nata a Montevideo il 9 agosto 1950. Scrittrice e promotrice culturale.  Suo padre era spagnolo, quindi nel 1971 ottenne la cittadinanza spagnola.  Ha vissuto in Italia per 26 anni, a Napoli e Taranto.  Attualmente risiede nella città di La Paz, Dipartimento di Canelones-Uruguay.
È membro di numerosi gruppi letterari nel suo paese e all’estero.
Ha ottenuto innumerevoli premi per la sua opera letteraria, in Uruguay e all’estero.  Ha partecipato con le sue pubblicazioni a diverse riviste del suo paese e ad antologie nazionali ed internazionali.
Ha pubblicato 8 libri, il primo dei quali è stato pubblicato nel 2001 in italiano a Napoli.

1- TU NON VUOI

La mia pelle si abbandona alle tue carezze
soccombe senza mai rivelarsi.
Il vento muta il suo respiro
sterminando i miei sentimenti,
e così penetro in un mondo vuoto
di visioni contrastanti.
Io voglio rinascere e tu non vuoi.
Volo tra maree di fuoco
giganti oscuri mi spezzano le ali.
Io voglio rinascere e tu non vuoi.
Comportamento sfaciato che disturba i miei sensi.
Le lacrime inumidiscono la mia pelle scricchiolante,
per iniziare a morire.
Io voglio rinascere e tu non vuoi.

2- SORGENTE DI UNA POVERA RAGAZZA

Destino assurdo della tua esistenza
disegnato in gesso di rame
per tingere le tue pupille.
Destino assurdo della tua esistenza
sorgente di una povera ragazza,
che fa scorrere la sua tragica acqua
che alontana le gazzelle.
All’assurdo destino della tua esistenza
che trasforma il rame in grandine
sorgente di una povera ragazza,
intanto il gelsomino dell’acqua è schiavo.
Destino assurdo della tua esistenza.
È la sempiterna
sorgente di una povera ragazza.

Traduzione in italiano a cura di Maria Costa
***

Élite Maria Di Rosa – Italia

Mi chiamo Elite Maria Di Rosa, ho 28 anni e sono una giovane libraia.
Oscillo tra il grigio e l’arancio e scrivo per dare una parvenza di ordine al mio disordinato sentire.
Attraverso la scrittura l’inchiostro dà voce al mio silenzio, le pagine si riempiono ed io sono libera.
___
(R)esistenze Esistono connessioni silenziose fili invisibili che legano le anime Energie che si trattengono l’una con l’altra per non disperdersi Esistono luci immense che non sanno riconoscersi e non sanno di brillare e di illuminare i cammini Per questo hanno bisogno di specchi su cui riflettersi per non abbandonarsi e continuare a splendere. Esistono paure coraggiose che trovano ogni giorno la forza di saper essere al mondo che hanno imparato ad autodefinirsi e trasformarsi diventando nuova vita, nuova lotta, nuova forza. Esistono fiori che credono di essere appassiti e che hanno trovato l’acqua più pura di cui nutrirsi per vivere. Esistiamo noi che siamo connessioni, energia luce immensa paura coraggiosa fiori colorati. Esistiamo noi uniti da un filo invisibile che la vita ha deciso di tessere e che noi abbiamo deciso di non sciogliere

***
CARMEN FLORES San Vicente de Cañete Lima PERÙ. 

Poetessa e insegnante.  Vincitrice di numerosi premi all’interno e all’esterno del suo paese e membro di numerose istituzioni poetiche.  La sua opera appare in diverse antologie nazionali e internazionali, ha poesie musicate e tradotte in francese.  Tra i suoi premi ci sono: EL Chasqui de Oro, assegnato dal Ministero della Pubblica Istruzione per la sua poesia e carriera letteraria, e il Premio Estrella del Sur Desde Uruguay Al Mundo (Uruguay), per la sua poesia e il meritorio lavoro culturale.  Ha 5 libri pubblicati.

1- DOVE VIVE LA PAROLA?

Forse nella solitudine che si estende nei deserti dell’essenza?
O forse nelle urla delle ossa consumate dal dolore?
O forse nei polmoni che pretendono di essere pietre?
O magari nelle strade rumorose che conducono in un’altra dimensione
O forse il lampo fugace dell’esistenza?
O forse nella paura che tenta di paralizzare il mondo?
O forse nei versi orfani del loro creatore?
O forse nel tempo dell’ intangibile oscurità

Espio l’umanità sofferente, il mio essere si moltiplica
Vedo volti rinnovati che si riflettono
nella marea della luce.

2- UN FIUME DI LETTERE

Sotto la pioggia battente un albero mi guarda
i suoi capelli mormorano al vento
la notte cade sconfitta sulla sabbia
la solitudine cammina nella mia casa
Dalla mia finestra pendono tende nebbiose
nonostante le ombre il mio cuore canta
e le farfalle ammiccano fino a toccare l’anima

L’aurora permea le pareti
e un fiume di lettere scorre nel mio mondo
la notte inonda le finestre della mia stanza
e il silenzio e la solitudine bevono il chiaro di luna

La parola galoppa nel mio sangue
finché non viene registrato nell’essenza come un inno divino
l’alba sorge carica di metafore.
(Da “oltre la metafora”)

Traduzione in italiano a cura di Elisa Mascia
***
YANNI TUGORES.  URUGUAY.

Scrittrice, prologista e promotrice culturale.  Numerosi premi dentro e fuori i confini per il suo lavoro e la sua gestione culturale, sociale e umanitaria.  Ha partecipato a diverse antologie in Uruguay e all’estero.  Molte delle sue poesie sono state musicate e tradotte in 3 lingue.  Direttrice fondatrice di “Esquina Cultural La Paz” per 10 anni.  Giurata in numerosi concorsi, compilatrice di antologie internazionali e organizzatrice di concorsi internazionali.  Co-organizzatrice del Premio Internazionale “Stella del Sud dall’Uruguay al Mondo”.  Ha 13 libri pubblicati.

1- COMBATTIMENTO

Il mio battito sta aumentando, vuole fermare la tristezza
mentre il corpo decide di non soccombere all’amnesia.
C’è una sensazione dolorosa che non resiste più al dolore
questo osamenta che nella vita ha attraversato diverse tenebre.
E mi chiedono se é ora che la mia esistenza sia ingarbugliata
Posso andare avanti portando così tante catene.
E come non farlo se mi ritrovo immerso in esso!
Guarderò avanti, affronterò il combattimento.
E se la vita insiste nel caricarmi così tanti debiti
È perché l’ho deluso in ciò in cui credeva e non era.
Continuerò nel mio cammino senza pensare a chi insegna
che la vendetta è il mezzo per fermare il contenzioso.
Qualcuno un giorno mi sussurrò di scortare le mie chimere
e che affronterei il mondo per un sentimento o un’idea.
Anche oggi il mio destino mi ha imposto una nuova guerra
Il mio polso sta aumentando per affrontare il combattimento…

2- QUESTA POESIA VUOLE

Questa poesia vuole essere perenne;
come Bécquer, Neruda, Delmira o Juana.
Vuole essere farfalle, colorare le terre,
appendi i sogni, batti le parole,
dormiré gli odori, vuole sentire i fiori d’arancio,
vedi venti, parla profumi.
toccare i pensieri, annusare i silenzi.
Vuole urlare un sospiro,
essendo un bottino spettrale, una sentinella cieca.
Vuole esistere molto liberamente, stabilirsi nella mia mano,
addormentati nel mio porto, tacere nella mia nostalgia.
Vuole essere eterno,
nella frusta azzurra della tempesta
nell’impeto della paura,
nel vortice dell’uragano,
nel sorriso di una lacrima.
Vuole essere il bambino senza oppressione, superando le sporgenze.
Vuole essere pane, senza lementi dei mendicanti.
lasciando miserie.
Vuole essere il sogno di tutti…
Nel mio sogno.

Traduzione in italiano da Maria Costa

MARITA TROIANO CHUMBIAUCA (nace en Chincha Alta, Ica- Perú) Es Escritora, Poeta y Ensayista.  Licenciada en Sociología y Ciencias Políticas por la Pontificia Universidad Católica del Perú. Editora del sello Carpe Diem y directora de la Comisión de Escritoras del PEN Internacional del Perú. Ha publicado nueve libros de poesía, dos Antologías de Poesía de poetas peruanas, dos libros de narrativa, los ensayos La democratización de la poesía, traducido al inglés y al rumano; y La poesía escrita por mujeres a través de la Historia. Además, acaba de publicar la centenaria obra de la mayor educadora peruana Elvira García y García, La Mujer peruana a través de los siglos, (Tomo I y Tomo II), en una edición facsimilar. Sus poemas están traducidos a varios idiomas y por su destacada labor literaria y continua defensa de los Derechos de la Mujer y la Infancia, fue galardonada en el año 2006 como una de las 40 Latinas más destacadas de la ciudad de Nueva York en el XI Certamen organizado por el Diario La Prensa de dicha ciudad. Así mismo ha recibido el homenaje del Congreso de la República del Perú a través de su Comisión de Cultura, de la Municipalidad de Lima; galardonada en Méjico (Chiappas) juntamente con importantes escritoras latinoamericanas y declaradas Mujer Nacional por Radio Nacional del Perú e Hija Ilustre de la provincia de Chincha.

1- ALGUNAS SUGERENCIAS CON QUE ESCRIBIR POESIA

Si no existiera el papel   ni los papiros de ayer
los pergaminos     las piedras o la tinta
¿De qué forma escribiría poesía?
Tal vez
Sobre una espalda tibia   con mi lengua humedecida con tus besos
Contra una pared blanca   con los bordes ondulantes de tu sombra
En la piel violenta de tus muslos   con una aguja imantada
En lisas piedras del jardín    con mi sudor y mis lágrimas
En la curvada cáscara de un huevo   con trozos de carbón
Sobre la arena clara   con el temblor de mis dedos cuando miras
En la palma indescifrable de mi mano izquierda   moviéndose sus líneas
hacia tu destino
En tus nalgas    con mis uñas largas
Sobre la corteza de un árbol    con el viento de mayo y un cuchillo
En aguas cristalinas jugando con tu reflejo
En tu boca   con la mía
En tu nuca con mi aliento
En el aire con mis alas
En mi barriga blanca con tus sueños.

                                                                                                                          (De: Mortal in Puribus)

1- PREGUNTA AL VUELO

Cuando oscurece y lo quieto anida entre los árboles
siempre pregunto ¿allí duermen los pájaros?
Y con la autoridad que tiene el viento para decir
de alas   vuelos y sueños     me responde:

Los pájaros no duermen
Cuando es oscuro    los de plumaje verde se vuelven hojas
Los de cárdenas plumas   se tornan savia
Los de plumaje azul se confunden con el añil del cielo
Los pájaros de negro se confunden con sombras y misterios
Y los que visten plumas blancas    de pronto     son nubes de algodón
Y en cada amanecer
a esas hojas    a esa savia     al azul      a las sombras del misterio y a las nubes
les nacen plumas   alas picos cantos
Y otra vez son pájaros que cuando tienen ganas
en los árboles anidan   trinan   vuelan de rama en rama
Hasta que otra vez oscurece
Y otra vez
Como ocurre hace tiempo    todo vuelve a empezar.
                                                               
(De: Mi mundo raro)

3- ARTE POÉTICA

La poesía me hizo suya en un lecho de arena
Y hojas blancas lamidas por la brisa
Bajo un sol rojo enardecido
Con una luna abandonada
Y fue mi sangre
Fue mi piel
Mi propia sombra

La poesía fue mis alas hacia la libertad

***
NOMBRE REAL.        MARITXÉ ABAD I BUENO
Nombre artístico como figura en las redes es ZAIDA GILES DE QUIROS
ZAIDA GILES DE QUIRÓS EN LA RED, (MARITXÉ ABAD I BUENO)- La Vall d’Uixó- Castellón-SEVILLA, escritora autodidacta. Tiene en su haber siete poemarios publicados en solitario y recién acaba de publicar “Esculturas y Escrituras –madera, metal y tinta-” junto al profesor y poeta   Rachid Boussad, MARRUECOS y cinco cuadernos de viaje. Participa en antologías poéticas de España, Lima-Perú, Buenos Aires-Argentina, Uruguay…  Colabora en revistas literarias de España e Hispanoamérica. Es Presidenta, Directora, Embajadora y Miembro de Honor de diferentes asociaciones hispanoamericanas y españolas por la Paz.  Gestora cultural organizadora y coordinadora junto Rachid Boussad de los I,I I y III Encuentros Hispanos Marroquís  de Poesía “ Entre Plumas y Orillas” y de los XXI Encuentros Multidisciplinares por la Paz junto a la docente y poeta Mari Callealta Torres.
Participa en los encuentros Virtuales Internacionales organizados por la poeta Raquel Carrascosa. Nombrada en diciembre 2022 Dr. HC de Literatura, Medalla de Oro César Vallejo y Rubén Darío por su labor cultural por el Presidente de AEADO, D. Samuel Cavero, Lima- Perú.


1- SIEMPRE MAMÁ

Supe de tu vital importancia
Inmediatamente en mi hora de nacer:
Mientras tiraban de mis pies
Para que mis pulmones clamaran,
Regocijaran tu esfuerzo con fruto
En tu impronta que no deja de crecer.

Madre bendita que sigues alumbrando
Aún en tus octogenarias pupilas
Más y más amor sin nada a cambio…
Álgida mi voz te ama a cada parpadeo que comparte tu ser.


2- TEXTO VITAL, POESÍA

Traduzco tu nombre de menta
Enaromado de fresia y anís,
Xilófono en mi cálido oído
Tañes tristezas y amores,
Ocasos y amaneceres tibios…

Vives en mí, en nosotros
Imitando latidos y viento,
Tálamo que sana la risa
Aceptando diversidad y paso
Locuaz de nuestro vivir.

Puedes, poesía, compañera,
Oblicua razón de la sinrazón,
Esperanzar nuestro deambular cotidiano
Siendo brújula y ruta firme,
Ígnea fuente de calor
A quien adoro sin demora.


3- SEIS SEMANAS

Se me hace, contigo, enorme la vida,
Isocromática semilla, dulce multicolor.

Secreta armonía que vibras y creces,
Majestuosa alegría bordada de blanco
Nacencia divina fruto del AMOR.

***

JUSSARA NODARI LUCENA. Italo-Brasiliana. Nació en Antonio Prado y reside en Porto Alegre, Estado de Rio Grande do Sul, Brasil. Graduada en Pedagogía y Ciencias Jurídicas y Sociales. Pertenece a Academias y Asociaciones Literarias en Brasil y Uruguay. Recibió premios nacionales e internacionales por sus obras literarias. Participa de Antologías Selecciones en Brasil, Portugal y Uruguay. Há publicado, entre otros, los libros: “Esta pele que eu não quero mais”, cuentos (Brasil), “De Rosas e Punhais”, poemas (Portugal), “Pindorama – Tierra de Palmeras”, poemario bilingüe español/portugués conjuntamente con el escritor uruguayo Nelson Guerra. http://www.jussaralucena.com        jussaramarial@yahoo.com.br


1- ALMA INQUIETA

Traducción: Nelson Guerra

Mi alma es inquieta
y hambrienta de luz.
De la luz fragante del nacer del día
de la luz mestiza del atardecer
de la luz dolida en noche apagada.

Mi alma inquieta
es ávida de vida.
De la vida aroma robado por el tiempo
de la vida que palpita incandescente
de la vida que apenas se anuncia.

Mi alma inquieta
es libre y liquida
como el río sonoro, complaciente
que acaricia las torturadas piedras
y las durmientes plantas lastimadas.

Mi alma inquieta
sedienta e insaciable
busca el imprevisible mar para volar
quiere beber la inmensidad del cielo
y respirar el espacio ignorado.

Mi alma inquieta
se torna lenta y lánguida
cuando emerge amable en tu piel
se transfunde celeste en tu sangre
y se confunde sumisa con tu alma.


2- TIEMPO DE PÁJARO

Este es mi tiempo de pájaro
de volar sin  cualquier rumbo
de apropiarme del espacio.
Libertad es mi destino.
Aprendí a protegerme
y a escapar del peligro. 
Hoy es mi tiempo de pájaro
el espacio es mi destino. 

Este es mi tiempo de pájaro.
Digo adiós a la injusticia
elijo  a quien doy mi canto
ya no desperdicio abrazos.
Maldades me arrancan penas
mas no destrozan  mi alma.
Hoy, no desperdicio mi canto
me despedí de injusticias. 

Los amigos verdaderos
los cobijo con mis alas.
Con la tinta de las nubes
y mis pinceles de luz
pinto en el azul del cielo
esta palabra: armonía.
Hoy compongo con la brisa
una oda a la alegría.

***

María Derlinda Costa Tasistro, nace en Montevideo el 9 de agosto de 1950. Escritora y promotora cultural. Su padre era español, por lo que en 1971 obtuvo la ciudadanía española. Vivió en Italia durante 26 años, en Nápoles y Taranto. Actualmente reside en la ciudad de La Paz Departamento de Canelones-Uruguay.
Es miembro de varios grupos literarios en su país y en el extranjero.
Ha obtenido innumerables premios por su obra literaria, en Uruguay y en el exterior. Ha participado con sus publicaciones de varias revistas en su país y en antologías nacionales e internacionales.
Tiene publicados 8 libros, siendo el primero de ellos editado en 2001 en italiano en Nápoles.


1- TÚ NO QUIERES

Mi piel se abandona a tus caricias
sucumbe sin revelarse jamás.
El viento muta su aliento
exterminando mi sentir,
y así penetro en un mundo hueco
de visiones contrastantes.
Quiero revivir y tú no quieres.
Vuelo entre mareas de fuego
gigantes oscuros quiebran mis alas.
Quiero revivir y tú no quieres.
Atrevida conducta que molesta mis sentidos
las lágrimas humedecen mi piel que cruje,
para comenzar a morir.
Quiero revivir y tú no quieres.



2- MANANTIAL DE UNA NIÑA POBRE

Destino absurdo el de tu existir
plasmado en yeso cobrizo
para teñir tus pupilas.
Destino absurdo el de tu existir
manantial de una niña  pobre,
quién desliza  su trágica agua
que destierra las gacelas.
Al destino absurdo el de tu existir
que convierte el cobre en granizo
manantial de una niña pobre,
mientras, el jazmín del agua se esclaviza.
Destino absurdo el de tu existir.
Es el siempre eterno
manantial de una niña pobre.

***
Me llamo Élite Maria Di Rosa, tengo 28 años y soy una joven librera.
Floto entre el gris y el naranja y escribo para dar una apariencia de orden a mi desordenado sentir.
A través de la escritura, la tinta da voz a mi silencio, las páginas se llenan y soy libre.

(R)esistencias Existen conexiones silenciosas hilos invisibles que ligan las animas energías que se abrazan la una con la otra para no disparse. Existen luces inmensas que no saben de brillar y de iluminar caminos por esos necesitan espejos donde reflejarse para que no se abandonen y sigan a brillar. Existen miedos valientes que cada día encuentran la fuerza de saber estar en el mundo que aprendieron a definirse y transformarse Convirtiéndose en nueva vida, nueva lucha nueva fuerza. Existen flores que se creen marchitas y que encontraron el agua más pura para nutrirse y vivir. Existimos nosotros que somos conexiones, energia luz inmensa, miedo valiente, flores de mil colores. Existimos nosotros, ligados de un hilo invisibile que la vida decidiò de tejer y nosotros de no soltar

***
CARMEN FLORES San Vicente de Cañete Lima PERÚ.
Poeta y profesora. Multipremiada dentro y fuera de su país y miembro de varias instituciones poéticas. Su obra figura en varias Antologías nacionales e internacionales, tiene poemas musicalizados y traducidos al francés. Entre sus premios se destacan:  EL Chasqui de Oro, otorgado por el Ministerio de Educación por su poesía y trayectoria literaria y el Premio Estrella del Sur Desde Uruguay Al Mundo (Uruguay), por su poesía y meritoria labor Cultural. Posee 5 libros publicados.

1- ¿DÓNDE HABITA LA PALABRA?

¿Quizás en la soledad que se extiende en los desiertos de la esencia?
¿O tal vez en los gritos de los huesos gastados de dolor?
¿O tal vez en los pulmones que pretenden ser piedras?
¿O tal vez  en las calles  ruidosas que desembocan en otra dimensión
¿O tal vez el relámpago fugaz de la existencia?
¿O tal vez en el miedo que intenta paralizar el mundo?
¿O tal vez en los versos  huérfanos de sus creador ?
¿O tal  vez en el tiempo de intangible  oscuridad

Expío a la humanidad sufriente mi ser se multiplica
Veo rostros renovados  que se reflejan
en la marea de la luz

2- UN RÍO DE LETRAS

Bajo la lluvia intensa un árbol me mira
sus cabellos murmuran con el viento
la noche cae vencida sobre la arena
la soledad camina en mi morada
cortinas de niebla cuelgan de mi ventana 
a pesar de las sombras canta mi corazón
y las mariposas parpadean hasta rozar  el alma

La aurora  se impregna en los muros
y un río de letras fluye en mi mundo
la noche inunda los cristales de mi cuarto
y el silencio y la soledad beben la luz de la luna

Galopa la palabra en mi sangre
hasta grabarse  en la esencia  como himno divino
amanece el alba preñada de metáforas

De Más allá de la Metáfora


***
YANNI TUGORES. URUGUAY.
Escritora, prologuista y promotora cultural. Multipremiada dentro y fuera de fronteras por su obra y su gestión cultural, social y humanitaria. Participó de varias antologías en Uruguay y en el extranjero.  Varios de sus poemas fueron musicalizados y traducidos a 3 idiomas. Directora-fundadora “Esquina Cultural La Paz” desde hace 10 años. Jurado en varios concursos, compiladora de Antologías internacionales y organizadora de concursos internacionales. Co-organizadora del Premio Internacional “Estrella del Sur desde Uruguay al Mundo”. Tiene 13 libros publicados.

1- PELEA

Mi pulso se va elevando quiere detener tristezas
mientras el cuerpo decide no sucumbir en la amnesia.
Hay un sentir dolorido no resiste más las penas
esta osamenta que en vida pasó por varias tinieblas.
Y me preguntan si ahora que mi existencia se enreda
puedo seguir adelante cargando tantas cadenas.
¡Y cómo no he de poder si me encuentro inmersa en ella!
Miraré para adelante le haré frente a la pelea.
Y si la vida me insiste en cobrarme tanta deuda
es porque le habré fallado en lo que creía, y no era.
Seguiré con mi camino sin pensar en los que enseñan
que la venganza es el medio para parar la pelea.
Alguien me susurró un día que escoltara a mis quimeras
y que me enfrentara al mundo por un sentir o una idea.
Hoy  de nuevo mi destino me ha impuesto una  nueva guerra
mi pulso se va elevando para afrontar  la pelea.


2- ESTE POEMA QUIERE

Este poema quiere ser perenne;
como Bécquer, Neruda, Delmira o Juana.
Quiere nacer mariposas, colorear tierras,
colgar sueños, latir palabras,
dormir olores, quiere oír azahares,
ver vientos, hablar perfumes.
tocar pensamientos, oler silencios.
Quiere gritar un suspiro,
ser fantasmal despojo, ciego centinela.
Quiere existir libérrimo, aposentarse en mi mano,
dormirse en mi puerto, callarse en mi nostalgia.
Quiere ser sempiterno,
en el látigo azul de la tormenta
en la impavidez del miedo,
en el vórtice del huracán,
en la sonrisa de una lágrima.
Quiere ser el niño sin opresión, venciendo cornisas.
Quiere ser el pan, sin mendigos gemidos,
dejando miserias.
Quiere ser el sueño de todos…
En mi propio sueño.

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