A cura di Maria Pellino, Milano

Sulla tela dell’anima

Sulla tela dell’anima, la luna si nasconde e poi riappare,
IN QUEL CIELO in cui il sole non tramonta mai.
Nella mappa sensoriale, flussi, come sentieri,
svelano l’intima tenerezza del porto sicuro,
quello spazio sacro avvolto da colori,
da l’energica adrenalina che invoca resistenza,
a dispetto dei compromessi che in un temporale viaggiano nelle
emozioni trasparenti dei tuoi occhi, tra suoni d’acqua e promesse mancate.

FIERA DI ME STESSA, mi addentro nel labirinto a cercare la via
che ai visionari si è confusa,
in quel diramarsi della fantasia, che libera espressione, si riflette
in nuvole di creatività seducente,
come seducente è il viaggio di un cuore informe nel sorriso del tempo,
che compassione guida, nella potenza di parole,
nell’eco spasmodico di un fuoco che inebriando la mente,
di ruggine consuma,

Divenendo frangia consunta di un abito usato,
quando il nuovo sta attivando il proprio respiro nel parto di primavera,
tra i virgulti in fiore e alberi stellati,
tra bambini danzanti che conquistano la scena di un teatro,
che timido nella giusta direzione si porta,
come un re tintinnante nel compimento dei tempi
– Silla Campanini
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Codesta poesia è un ricco tessuto di immagini e metafore che esplorano la condizione umana, la natura e il tempo. La luna che si nasconde e riappare sulla “tela dell’anima” simboleggia i cicli della vita e le emozioni che vanno e vengono. Il “cielo in cui il sole non tramonta mai” potrebbe rappresentare un ideale di perfezione o un luogo di eterna luce e conoscenza.

La “mappa sensoriale” e i “flussi” evocano un viaggio attraverso le sensazioni e le emozioni, conducendo a un “porto sicuro” che è sia un rifugio che uno spazio di intima tenerezza. Questo porto è descritto come un luogo sacro, pieno di colori e di una “energica adrenalina” che invoca resistenza, suggerendo che la forza interiore può emergere anche nei momenti di compromesso o difficoltà.

La frase “FIERA DI ME STESSA” introduce un senso di autostima e coraggio mentre il parlante si addentra nel “labirinto” della vita o della propria mente, cercando una via che è confusa per i “visionari”. Questo potrebbe indicare la ricerca di un percorso personale di creatività e di espressione libera, che si riflette in “nuvole di creatività seducente”.

Il “viaggio di un cuore informe nel sorriso del tempo” è particolarmente suggestivo, poiché parla di un cuore che si forma e si trasforma nel corso del tempo, guidato dalla compassione.

L’immagine del fuoco che consuma la ruggine potrebbe simboleggiare la purificazione o la distruzione di ciò che è vecchio per fare spazio al nuovo.

Infine, la poesia si conclude con immagini di rinascita e speranza: il “parto di primavera”, i “virgulti in fiore” e gli “alberi stellati” rappresentano il nuovo che prende vita. I “bambini danzanti” che conquistano la scena di un teatro potrebbero simboleggiare la gioia e l’innocenza che rinnovano il mondo, mentre il “re tintinnante” che si muove nella giusta direzione potrebbe essere un simbolo di leadership e di progresso.

In sintesi, la poesia è un viaggio attraverso la vita, la creatività e il cambiamento, che celebra la resilienza dello spirito umano e la bellezza del rinnovamento.

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