A darmi breve intensa vita, di Paolo Badalotti

A darmi breve intensa vita
fu forse un dolore –
insieme di calde, vissute sensazioni
risucchiate d’un tratto nel vuoto,
soffocate all’improvviso
nel silenzio che tutto annulla –,
grido inesprimibile perduto
nel tempo dell’anima,
della quale mi credetti vano simbolo.

Apparvi sul limitare di uno sguardo
reso muto da incomprensibili parole,
e nell’acquea trasparenza di me
cadere verso il basso
sembrò grido di vita
nell’ansia di parole che salvassero.

Poi iniziò la mia lenta discesa
nel freddo dell’esterno,
e, scorrendo, mutò in pochi istanti
l’essenza di me, mentre l’aria
rubava il mio calore,
alterava la mia forma,
annullava le ragioni del mio esistere.

Mentre perdevo me stessa inaridendomi,
tentai di comprendere
se l’esistere sia metamorfosi, liberazione,
oppure eterno e casuale oblio.

Ora non esisto più, e nulla rimane di me.

Sono stata una lacrima,
e vorrei non essere mai nata.

© Paolo Badalotti 2018