Definirla fiaba o favola forse non è molto appropriato, ma viene annoverata come tale ed è comunque un monito con tanto di morale profonda e veritiera, è una delle tante che si narrano, spesso verbalmente, ma che si annoverano tra il più grande favolista del mondo….l’Anonimo, ovvero colui o coloro senza identità che dal loro umile cuore e dalla loro industriosa mente sono scaturite novelle, fiabe, favole con una ben concisa e istruttiva morale.

Oggi ve ne propongo una di queste tante……..

PEZZI DI CARTA

In un lontano paese viveva un vecchio, che indispettito e invidioso di un suo giovane vicino, tutti i giorni diffondeva nel vicinato e anche oltre ingiurie e maldicenze su quel ragazzo, tanto da farlo apparire come un ladro.

Come ben si sa, le voci hanno un potere enorme sul pensiero della gente, e infatti un giorno capitò che in una casa del quartiere avvenisse un grosso furto e così da parte di tutti partirono le accuse rivolte al giovane, tanto che la polizia su questi forti dubbi, dovette arrestarlo.

Ma dopo accurate indagini, il giovane venne scarcerato, su di lui non vi era nessuna prova che avesse compiuto il misfatto.

Ma il morale del ragazzo era stato abbattuto, la sua moralità non era più la stessa, si sentiva additato e malvisto nonostante la sua innocenza e sapeva che questo suo stato era dovuto soltanto per la cattiveria del vecchio bugiardo suo vicino.

Allora si presentò al giudice e porse denuncia – querela per essere stato accusato ingiustamente.

Il giudice chiamò il vecchio e gli chiese:

“ Per quale motivo e perchè propagava voci su quel ragazzo di essere un ladro?”

Il vecchio rispose:

“ Erano solo delle mie personali opinioni e non credo di aver fatto male a nessuno!”

Allora il giudice ci pensò un poco sopra e poi ingiunse al vecchio:

“ Scrivi su un foglio tutte le ingiurie e le cose che hai detto contro quel giovane, poi taglia quel foglio in piccoli pezzi e nel ritornare a casa spargi quei foglietti sulla strada. Domani ripresentati quei per la sentenza.”

Il vecchio fece come il giudice gli aveva detto e il giorno dopo si ripresentò per il giudizio.

“ Bene, prima che ti dia la sentenza” disse il giudice “ voglio che tu vada a raccogliere tutti quei pezzetti di carta che hai disseminato per la strada”

“ Ma è impossibile!” obiettò sorpreso il vecchio “ Il vento li avrà sparsi in ogni dove e non è più possibile ritrovarli!”

Allora il giudice:

“ La stessa cosa succede quando sparli di qualcuno, quando giudichi senza senno e senza prove con altre persone. Così facendo distruggi l’onore di quella persona e dopo, come quei pezzi di carta, è difficile tornare indietro.”

Il vecchio comprese il suo errore e chiese umilmente perdono al giovane ragazzo.

Mia libera trascrizione da una novella di “Anonimo”.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine ERREBI