AntonellaViola. Immunologa: Vaccino e mutazioni

Uno dei problemi che si incontrano quando si cerca un vaccino contro un virus è quello della pressione selettiva esercitata dal sistema immunitario sulla comparsa di mutazioni. Mi spiego: gli anticorpi neutralizzanti, nel caso del SARS-CoV-2, riconoscono dei pezzetti della proteina Spike, pezzetti che consistono in una certa sequenza di mattoncini, gli amminoacidi.

La sequenza di mattoncini è determinata dal codice genetico del virus, il suo RNA. I virus a RNA mutano frequentemente durante la loro replicazione e possono quindi modificare questa sequenza. Questo avviene casualmente, ma se questa mutazione non permette agli anticorpi neutralizzanti di bloccare il virus, ecco che questa variante ha un vantaggio selettivo che le può permettere di affermarsi e diffondersi.

La comparsa di queste mutazioni nei siti della Spike riconosciuti dagli anticorpi è quindi molto preoccupante, perchè vanificherebbe il lavoro fatto finora sugli anticorpi monoclonali e, in alcuni casi, anche sui vaccini.

Per questo motivo, la tecnologia utilizzata per il vaccino della Pfizer (così come di Moderna) è estremamente interessante. Questo vaccino è infatti semplicissimo e si basa su quel pezzetto di RNA del virus che serve a produrre la porzione di proteina riconosciuta dagli anticorpi. L’idea è quindi di dare alle nostre cellule le informazioni per produrre la proteina Spike senza che il virus ci infetti.

La presenza della proteina Spike nel nostro corpo genererà una risposta immunitaria e la produzione di anticorpi (perchè è una proteina nuova per il nostro sistema immunitario). Quindi le persone vaccinate avranno i loro anticorpi neutralizzanti senza avere avuto l’infezione. 

Il grande vantaggio di questa tecnologia mai usata prima è che, se appunto dovessero comparire delle varianti (come la mutazione N439K), sarebbe possibile inseguire il virus, modificando le informazioni (il pezzetto di RNA) che noi inviamo alle nostre cellule. E generare subito un vaccino nuovo ed efficace. E questo non riguarderà solo il COVID-19, ma sarà una tecnologia a disposizione per molte altre patologie.

Che dire? La scienza è meravigliosa!