Ma qui è il divenire contro il certo
la voce che spaventa, un suono
nel largo vuoto si segue
un attimo confondersi, aspettare
la vetta e la scoperta, il varco
su un esito di lago
tracimazione
i ricordi distese di pelle.
Succube d’acqua anche
la cura del segno in attesa
l’infrangibile che fa da guanciale
nei giorni più corti,
uno sull’altro zampilli vedo picchiare
il granito e mazzi di fiori sul ciglio
per orme coperte, di una vita invadente.

foto dell’autrice