Racconto: Il mistero del vestito rosso

Era un sabato pomeriggio di fine Settembre, io camminavo lungo il molo di piazza S. Marco. Dietro gli occhiali da sole, i miei occhi chiari, stanchi di dover sempre cercare risposte fissando l’orizzonte. Me ne stavo in silenzio ad osservare il cullarsi delle gondole legate agli ormeggi. Era come una ninna nanna quel movimento, i miei pensieri erano d’incanto ipnotizzati, io potevo finalmente sentire il cuore più sereno. Non ricordo da quanto tempo non mi sentivo così, quel fine settimana a Venezia, mi stava regalando finalmente quello che stavo cercando da molto. Le ore trascorrevano, il mattino aveva lasciato spazio all’arrivo del primo pomeriggio, ma io stentavo ad alzarmi da quella panchina. Avevo il grande timore che muovendomi, avrei rotto quell’incantesimo di calma apparente. Alla fine scelsi di alzarmi, non avrei certamente potuto rimanere fermo per tutta la giornata. Oltre che per liberare la mia mente, avevo scelto quel weekend a Venezia, per terminare la revisione delle bozze del mio ultimo romanzo. Volevo concentrarmi seriamente, per dare termine a quella lunga gestazione. Mai prima d’ora, avevo faticato tanto, per terminare la stesura di un libro. Mentre ero assorto nei miei pensieri, mi ritrovai alla fine del molo, davanti a me una bellissima chiesa da fotografare. Presi lo smartphone e inquadrai, pronto per lo scatto. Proprio nell’istante in cui scattavo, sopraggiunse dalle mie spalle, una donna con un abito rosso. Evidentemente anche lei, era animata dal desiderio di scattare la stessa fotografia. Con quel suo rapido movimento, venne inconsapevolmente a far parte del mio scatto. Non mi accorsi immediatamente di tutto questo, la vidi solo qualche ora dopo, nello scorrere le immagini nello smartphone. Era decisamente un caso fortuito, io che spesso nei miei libri, mi ritrovavo a descrivere donne in abito rosso, ne ritrovavo una sulla mia strada, anche nella realtà. Sorrisi, pensando a questo caso fortuito, evidentemente avevo la calamita per quel tipo di abito. Decisi di far ritorno nella mia stanza d’albergo, che si affacciava sull’isola di S. Giorgio. Mi sedetti al tavolino sul balcone, tra le mani le bozze del mio libro. Come sottofondo, avevo scelto di ascoltare, una playlist di musica jazz, un genere che gradivo molto durante la stesura delle mie storie. Stavo leggendo le pagine del manoscritto, quando per caso, vidi passare sul lungomare, la stessa donna che avevo immortalato nella foto. Scesi le scale in tutta fretta, con l’intenzione di tentare di fermarla e conoscere almeno il suo volto. Quando la raggiunsi, lei era già in fila per salire sul vaporetto. La coda era lunga, non riuscivo in alcun modo, ad avvicinarmi. Quando stavo per raggiungerla, giunse il traghetto e lei salì, poi per un istante si girò verso di me, come se avesse avvertito che qualcuno la stesse cercando. Fu solamente un attimo, giusto il tempo di disegnare il suo sorriso nei miei occhi e dare un volto, alla donna dal vestito rosso. Felice di quel piccolo attimo, tornai alla revisione del mio libro, con l’entusiasmo ritrovato. Anche una piccola goccia di felicità, può essere importante, se il cuore è alla ricerca della sua oasi.

Fabio Dal Santo ( Testo e Immagine )