– Il Fatto Quotidiano

Dopo oltre un anno di pandemia l’assistenza domiciliare alle persone con grave disabilità ancora non viene garantita come si dovrebbe.

Tante le criticità: servizi diversi a seconda del territorio, oltre al problema che la qualità delle prestazioni risulta ben al di sotto dei livelli che servirebbero a soggetti fragili.

Eppure la nostra Costituzione prevede che il diritto alla continuità assistenziale deve essere esigibile per tutti. “Abbiamo Regioni all’interno delle quali i servizi sono stati standardizzati, altre invece fanno molta più fatica ad erogarli, a causa di investimenti economici insufficienti.

Questa differenziazione di trattamenti ha fatto emergere tutte le criticità del sistema di welfare italiano soprattutto durante la pandemia.

A farne le spese più di tutti sono state proprio le persone che si ritengono più vulnerabili e le loro famiglie”, dice a ilfattoquotidiano.it il presidente della Federazione italiana superamento dell’handicap (Fish), Vincenzo Falabella. Secondo Ilaria Vacca, giornalista dello Sportello Legale di Osservatorio Malattie Rare, “la maggior parte delle risorse è stata spostata sull’emergenza Covid, esasperando le già precarie situazioni ad alta intensità e complessità assistenziale.

Con ricadute violentissime sulle famiglie, e in particolare sulle donne, madri e caregiver, costrette ad abbandonare il lavoro per assistere a tempo pieno i propri familiari, rischiando di perdere lavoro e salute”.

Sorgente: Assistenza domiciliare ai disabili gravi dopo il Covid: tagli, carenza di personale e disparità regionali. “Famiglie sole, madri caregiver costrette a mollare il lavoro” – Il Fatto Quotidiano