Segnaliamo tre scritti di Renato Balduzzi pubblicati nelle scorse settimane.

Il primo (“Il diritto alla salute durante e do-po la pandemia. Milestones per un con-fronto”), uscito sulla rivista BioLaw Journal (4/2021), si inserisce nel dibattito su sani-tà e regionalismo alla luce dell’emergenza Covid-19 e propone di individuare alcuni punti fermi nell’analisi di quanto accaduto, sgombrando il campo, anzitutto, da alcune semplificazioni che trovano spesso eco nella discussione, sia generale sia speciali-stica.

Il secondo (“Protezione e tutela della per-sona: lo sguardo delle scienze giuridiche”) fa parte di un ricco volume curato da F. Anelli, A. Cesario, M. D’Oria, C. Giuliodori, G. Scambia, intitolato “Persona e medici-na. Sinergie sistemiche per la medicina personalizzata” (Milano, Franco Angeli, 2021). Lo scritto affronta alcune questioni che la c.d. medicina personalizzata pone nella prospettiva del diritto costituzionale, alla luce, anzitutto, della rilevanza assiolo-gica del principio personalista nella Costi-tuzione italiana. Dalla riflessione emerge un intreccio di problemi, alcuni dei quali ruotano intorno agli (opposti?) processi di “personalizzazione della medicina” e “me-dicalizzazione della persona”, di fronte ai quali i diversi saperi interpellati, al fine di poter entrare in dialogo, hanno la necessi-tà di aggiornare il lessico non soltanto agli sviluppi della scienza e della tecnica, ma primariamente all’elaborazione di una ri-flessione culturale comune sull’esperien- za umana.

Il terzo scritto partecipa ad una riflessione a più voci sulla Fratelli tutti di papa France-sco (il volume nel quale è pubblicato si in-titola “Un mondo aperto per una buona po-litica” ed è curato da Lucio Romani, Vanni-no Chiti e Paolo Corsini, per i tipi di Canta-galli, Siena, 2021). Il contributo, il cui titolo “Diritti umani non sufficientemente univer-sali” riprende quello dei paragrafi 22-24 della lettera enciclica, si interroga sulle sol-lecitazioni profonde che le parole del pon-tefice provocano, in particolare, alla rifles-sione giuridica su di una garanzia effettiva-mente universale dei diritti umani e si pone alla ricerca di una “politica della fraternità non meramente declamatoria”, la quale, tra le auspicabili linee di sviluppo, ha anche quella che impedisce di opporre la “perso-na” alla “digni-tà della persona” e allonta- na così una configurazione soltanto indivi-dualistica dell’autodeterminazione.

Ufficio stampa del prof. Renato Balduzzi