Dell’estate era proprio la “controra”, di Rosalba Di Giacomo
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Dell’estate era proprio la “controra”
che più amavo.
La casa scendeva
nel fresco silenzio conservato
dalle spesse mura e dai tendaggi.
Dalle imposte “abbannate”
filtravano quei raggi
di sole che brillavano sul pavimento
e si posavano sui fiori
del tavolo abbigliato.
Il canto delle cicale era diventato
abitudine per le orecchie
e l’odore di frutta matura e di grano
declamava a chiare lettere
la parola estate.
Fuori il caldo friggeva l’aria,
anche le lucertole schivavano il sole.
Di rosse formiche, alacre colonna
in fila
ferveva il formicaio.
Oggi, gli odori ed i sapori
che non so descrivere,
accompagnano i miei giorni.
Tutto mi ritorna ad ogni estate
ed io li rinvango e li accarezzo
con rimpianto nei miei ricordi.
Sono state le più belle stagioni,
come vuoi che io le scordi.
Rosalba Di Giacomo