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A LAURA, di Margherita Bonfrate

La sera a l’ora stabilita il tuo pensiero mi  scuote

Per raggiungerti vado alla ricerca della tua luce

E dei tuoi colori.

Osservare  il manto stellare … e spesso cede

a dei segnali luminosi parlarmi di te.

Il navigare nel mistero di corpi celesti

mi spinge a viaggiare nello spazio cosmico

fatto di tic tac giocosi 

a chi pace non ha, sei lucciola giocosa 

che nell’aprirti mi catturi nel tuo sonno.

Nel turbamento una fotografia sbiadita

M’invita alla rimembranza infantile confusa

nel ricordarmi esorti la tua luce  irraggiarsi,

innaturale  ai bei ricordi …

quando la luce materna ci custodiva

dalle angherie irriverenti, viziosi

a fissarci il marchio di chi grida più forte

pur sapendo di non essere Dio.

Lei con gesto antico amorevole, accendeva 

una fiamma per cullarci , e con cantilene 

innocenti  cantava i fiori bianchi del suo giardino.

So bene ! Il tutto col passare del tempo 

Sarà lontano nelle remote galassie …

Se tu Lura nel silenzio del mistero spaziale

Invocherai il mio nome

Leggera e con estasi sarò lì al chiarore della luna

Per arrivare a te ridente e libera.

Cosa può esserci di più dello spazio e del tempo 

Se non il sublime ,  l’infinito stellato

smarrirmi per scorgere i tuoi occhi fissarmi 

nell’ indicarmi l’eterno.

Anche se ora … mi limito a osservare i tramonti

Testimoni silenziosi e ripetitivi nel salutarmi: “ A domani “

Una visione tentatrice mi induce ad ascoltare questo dolore

Attento nell’aprirsi alla soglia più alta  nel dare senso

 alla mia attesa, ti seguirò senza indugio.

Lì , nel sublime le nostre mani unite per le vie del cielo

per correre felici, perché il senso della vita 

è nell’esserci incontrate.

                                                                                                   Margherita Bonfrate