
LA MANTELLINA
Se tu sapessi come si allarma
senza ragione il cuore,
quando scendi di corsa le scale di casa
avvolta nella tua mantellina nera e grigia.
Se ora sto a chiedermi dove andrai,
che farai, quando ritornerai;
sarà perché ricordo che ai miei tempi
la mantellina era un capo di viaggio
(o ai tempi della Primula Rossa?)
La tua breve uscita, la tua lunga assenza
mi fa passare la mano sul volto,
guardare lunghi tetti di case,
sentirmi come se fossi investito
da una fredda folata di nevischio.
LUCIANO ERBA, L’ippopotamo 1989
Poesia di 14 versi piani: 7 endecasillabi; 1 settenario; 3 doppi settenari; 2 doppi senari; 1 decasillabo. Erba possiede un tocco leggero, morbido e delicato: lo dimostra anche in questa lirica. Il correlativo oggettivo è la mantellina, oggi scomparsa, indossata dalla moglie, per ripararsi dalla pioggia e dal vento. Erba descrive interni domestici, familiari, di persone colte nella loro vita quotidiana, lui, la moglie, le loro due bambine, uniti dall’affetto che li accomuna. Colei che indossa la mantellina penso sia la figlia Caterina.
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Pier Carlo Lava. Social Media Manager – Alessandria today Magazine
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