Pier Carlo Lava. Social Media Manager – Alessandria today Magazine

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EVENTO “BAD GIRLS” (11 MARZO-27MAGGIO 2023) 

FINALMENTE ANCHE AD ALESSANDRIA, IN COLLABORAZIONE CON LA VOCE DELLA LUNA, ARRIVANO LE BAD GIRLS 

FIC – Federazione Italiana Cineforum e Cineforum Rivista

presentano

BAD GIRLS | Le cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi)

Un nuovissimo ciclo di 6 incontri in presenza, ciascuno della durata di 2 ore, dedicato alle cattivissime del cinema di tutti i tempi (e di tutti i generi): dark lady, vampire, vamp, donne fatali, assassine, serial killer, vendicatrici, regine, mammine (e sorelline) care. Il progetto è a cura di Emanuela Martini, direttore responsabile di “Cineforum”, e vede la partecipazione di nomi illustri della critica contemporanea (oltre ad Emanuela Martini: Pier Maria Bocchi, Luca Malavasi, Ilaria Feole, Barbara Rossi).

Successivamente all’esordio bresciano, Fondazione Brescia Musei (ottobre-dicembre 2022), il nuovo tour 2023 approda anche ad Alessandria dopo Bergamo, Genova e Reggio Emilia.

DETTAGLIO MODULI E CALENDARIO

(sei incontri di due ore ciascuno, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17. Ciascun incontro verrà attivato al raggiungimento del numero minimo di dieci partecipanti).

1) Vampire, vamp, Marlene e donne fatali (a cura di Pier Maria Bocchi) – 11/03/2023

2) Il noir, Rita e le dark lady (a cura di Ilaria Feole) – 15/04/2023

3) Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici (a cura di Barbara Rossi) – 27/05/2023

4) Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth (a cura di Emanuela Martini) – 25/03/2023

5) Mammine (e sorelline) care (a cura di Emanuela Martini) – 29/04/2023

6) Regine e altre cattive di Disney & co. (a cura di Luca Malavasi) – 13/05/2023


COSTI

Singolo appuntamento intero: euro 15; pacchetto sei corsi intero: euro 75

Singolo appuntamento ridotto*: euro 12; pacchetto sei corsi ridotto*: euro 60

* Le riduzioni sono offerte agli abbonati alla rivista “Cineforum” e ai tesserati alla Voce della Luna.

INFO E ISCRIZIONI

lavoce.dellaluna@virgilio.it: ros.barbara@tiscali.it

N.B. Per aggiornamenti sui corsi è possibile consultare anche il sito http://www.voceluna.altervista.org ; la pagina FB della Voce della Luna: http://www.facebook.com/Voce/Luna; oppure la pagina Instagram associazione_lavocedellaluna


Vampire, vamp, Marlene e donne fatali

a cura di Pier Maria Bocchi

Non è mai esistita una donna-vampiro star. L’immaginario maschile dai canini aguzzi è leggendario (Bela Lugosi, Christopher Lee), quello femminile no. È un caso se nell’horror l’immagine del femminino molto raramente coincide con l’immagine dello stardom? Le vampire del cinema nascono nell’ombra e nell’ombra ritornano (i kaidan giapponesi), sono delle figure. Nella Hammer la vampira è generalmente un’illustrazione. Le dive si prestano a succhiare il sangue una tantum (Delphine Seyrig, Catherine Deneuve, Grace Jones). La femme fatale e la vamp al contrario conquistano da sempre il centro dell’inquadratura, muovono la scena, fanno la scena; l’uomo ne ha paura, non vuole sconfiggerle, vuole innamorarsi, perciò soccombe. A questo proposito, non c’è nessuno al cinema che abbia saputo muovere e fare la scena come Marlene Dietrich, in particolare nel suo matrimonio artistico con Josef von Sternberg (7 film).

Pier Maria Bocchi è studioso e critico cinematografico. Collabora con “Film Tv”, è redattore di “Cineforum” e scrive per cineforum.it. Tra le sue pubblicazioni, “Michael Mann” (Il Castoro), “Mauro Bolognini” (con Alberto Pezzotta, Il Castoro), “Mondo Queer – Cinema e militanza gay” (Lindau), “Woody Allen – Quarant’anni di cinema” (Le Mani), “Invasion Usa – Idee e ideologie del cinema americano anni ’80” (Bietti Heterotopia), “Brivido caldo – Una storia contemporanea del neo-noir” (Rubbettino) e “Michael Mann – Creatore di immagini” (minimum fax). Ha curato le interviste e le ricerche per il documentario “Made in Hong Kong”. Dal 2007 al 2019 ha fatto parte del comitato di selezione del Torino Film Festival. Dal 2020 al 2021 è stato curatore della sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival.



Il noir, Rita e le dark lady

a cura di Ilaria Feole

Dalla Barbara Stanwyck di “La fiamma del peccato” alla Carey Mulligan di “Una donna promettente”, passando per la Rita Hayworth di “La signora di Shanghai”, la Catherine Deneuve di “La mia droga si chiama Julie” e la Jessica Lange di “Il postino suona sempre due volte”: tutte le sfumature di nero delle dark lady, seduttrici fatali, mangiauomini e vamp, e le loro mutazioni dal cinema classico fino alla rivoluzione del #MeToo.

Ilaria Feole è nata a Milano nel 1983. Scrive di cinema e serialità per il settimanale «Film Tv» e fa parte del comitato di selezione della Settimana Internazionale della Critica. È autrice delle monografie “Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali” (Bietti, 2014) e “C’era una volta in America” di Sergio Leone (Gremese, 2018) ed è tra gli autori di “Tutto Fellini” (Gremese, 2019) e “Architetture del desiderio. Il cinema di Céline Sciamma” (Asterisco, 2021).



Assassine, avvelenatrici, serial killer, vendicatrici

a cura di Barbara Rossi

Si sa – come recita il titolo del celebre film di George Cukor del 1935, con Katharine Hepburn e Cary Grant – che “Il diavolo è femmina”. C’è di più: l’animo femminile – pare raccontarci il cinema della contemporaneità – è capace di sfoggiare, se messo duramente alla prova e in determinate situazioni, non soltanto astuzie mefistofeliche, ma anche temibili, impreviste e raccapriccianti capacità di reazione agli eventi avversi e ai reali o presunti oltraggi perpetrati a suo danno. Dalla Alex di “Attrazione fatale” alla Annie di “Misery non deve morire”, passando per La Sposa di “Kill Bill: Volume 1 e 2” sino ad arrivare alla Alma di “Il filo nascosto”, un viaggio cinefilo tra i personaggi femminili più diabolici e violenti degli ultimi trent’anni, per i quali la vendetta può assumere molte forme, ma di sicuro non è un piatto che si consuma freddo.

Barbara Rossi, media e film educator, è vicepresidente della FIC (Federazione Italiana Cineforum) e presidente dell’Associazione di cultura cinematografica e umanistica “La Voce della Luna” di Alessandria. Dal 2018 è organizzatrice e curatrice, ad Alessandria, della Summer School sui linguaggi del cinema e dei media “Immersi nelle storie”. Giornalista pubblicista, collabora con la rivista “Cineforum”, con “Il Piccolo” di Alessandria e altre testate locali. Nel 2022 ha ripubblicato, con l’editore Petite Plaisance “Anna Magnani, un’attrice dai mille volti tra Roma e Hollywood” (prima edizione Le Mani, 2015); nel 2019, con la casa editrice Bietti, “Edgar Reitz. Uno sguardo fatto di tempo, monografia dedicata a uno dei maestri fondatori del Nuovo Cinema Tedesco degli anni Sessanta”; nel 2021 ha visto la luce per la casa editrice Petite Plaisance “Recitare il tempo. Le voci della Heimat di Edgar Reitz”.



Le bastarde del mélo, da Bette Davis a Lady Macbeth

a cura di Emanuela Martini

La terribile, ossessionata antieroina interpretata da Gene Tierney in “Femmina folle” (capolavoro fiammeggiante del 1945 di John Stahl) non è la più crudele né certamente la prima delle tante signore che hanno percorso il melodramma cinematografico senza mai piegarsi al riscatto morale, o chiedere perdono o, tantomeno, pentirsi. A partire dalle voraci vamp del muto, attraverso le numerose, volitive malvage cui diede volto e tempra Bette Davis e le insospettabili incursioni nella perfidia di Katharine Hepburn (“Improvvisamente l’estate scorsa”) e Isabelle Huppert (spesso, nei mélo-noir di Chabrol), per arrivare fino alla recente Florence Pugh di “Lady Macbeth” (raggelato mélo brönte-vittoriano diretto nel 2016 da William Oldroyd), le signore dilaniate per troppo amore o disamore, per odio o vendetta, per gelosia o rabbia, o per pura, intima ossessione di dominio hanno sedotto più di un secolo di cinema (e svariati secoli di narrativa e drammaturgia).

Mammine (e sorelline) care

a cura di Emanuela Martini

Un ramo della famiglia delle Bad Girls, non meno ricco di spunti e di figure interessanti, è quello delle mamme e delle sorelle. Qualcosa di più del mero rapporto di natura disfunzionale fra consanguinee, affonda le sue radici nelle zone più misteriose della mente e nei territori più impervi del mélo e del noir. Queste donne non sono dark ladies, non ambiscono a ricchezza, rivalsa o potere; sono mamme e sorelle che covano livori e desideri di controllo molto più profondi. Donne che rendono la vita impossibile alle proprie sorelle, vuoi per vendetta (“Che fine ha fatto Baby Jane?”) vuoi per invidia (“Lo specchio scuro”; “Sisters”), o che tormentano le proprie figlie spinte dal fanatismo religioso (“Carrie, lo sguardo di Satana”) o da una specie di complesso di superiorità (“Mammina cara”). Non bisogna cadere, però, in errore: fra loro vi sono anche madri amorevoli e affettuose come la protagonista “La signora ammazzatutti”, un vero angelo della famiglia che per il benessere e la sicurezza dei suoi cari è disposta a tutto. Fin troppo a tutto…

Emanuela Martini, romagnola, nata a Forlì, laureata in Scienze Politiche, appassionata di cinema fin dall’infanzia, cresciuta tra i generi più disparati (dai mélo di Sirk a Jerry Lewis, dai musical alla fantascienza) e tra le più eccentriche proiezioni dei cineclub (Bergman, Neorealismo, Stroheim, Busby Berkeley e Hammer horror). Critico cinematografico, nel comitato di redazione di «Cineforum» dalla fine degli anni ’70, direttore di «FilmTv» dal 1996 al 2007, a lungo collaboratore del Domenicale del «Sole 24 Ore», co-direttore di Bergamo Film Meeting dal 1987 al 2007, è stata membro della commissione di selezione della Settimana della Critica della Mostra del Cinema di Venezia e poi selezionatore di altre sezioni della Mostra, e dal 2007 al 2019 vicedirettore e poi direttore del Torino Film Festival. Attualmente è direttore di “Cineforum”. Esperta di cinema anglo-americano, ha scritto: “Storia del cinema inglese”, “Il lungo addio. L’America di Robert Altman”, il Castoro su Powell e Pressburger e su Gianni Amelio, “Shakespeare e il cinema” e numerose altre monografie su generi e autori. Vive a Milano, prevalentemente con compagni felini.



Regine e altre cattive di Disney & co.

a cura di Luca Malavasi

Cattive, a volte cattivissime, ma anche, molto spesso, eccentriche, sensuali, divertenti. Le antagoniste del mondo dell’animazione non hanno nulla da invidiare, in termini di fascino e popolarità, alle (generalmente) giovani e belle cui si oppongono. Disney, di cattive, ne ha create di memorabili, da Grimilde (“Cenerentola”) a Ursula (“La Sirenetta”), da Crudelia De Mon (“La carica dei 101”) a Madre Gothel (“Rapunzel”), ma anche al di fuori della produzione di questo studio le “star” sono innumerevoli, dalla prima strega (dell’Ovest) a colori della storia del cinema protagonista (“Il mago di Oz”) alla spietata, sensualissima Catwoman, in malefico movimento tra fumetti, cinema e cartoni animati.

Luca Malavasi è professore associato presso l’Università di Genova, dove insegna Storia e analisi del film ed Elementi di cultura visuale. Si occupa prevalentemente di teoria dell’immagine, cultura visuale e cinema contemporaneo. È membro del comitato direttivo della rivista “La Valle dell’Eden”, redattore di “Cineforum” e collaboratore di “FilmTv”, “Limina” e “L’indice dei libri del mese”. Tra i suoi libri: “Il cinema. Percorsi storici e questioni teoriche” (con G. Carluccio e F. Villa, Carocci, 2015, nuova edizione 2022); “Postmoderno e cinema. Nuove prospettive d’analisi” (Carocci, 2017); “Il linguaggio del cinema” (Pearson, 2019); “Dalla parte delle immagini. Temi di cultura visuale” (con B. Grespi, McGraw-Hill Education, 2022); “Pianeta Varda” (con A. Masecchia, ETS, 2022), “The Future of the Post. New Insights in the Postmodern Debate” (con E. Bricco, Mimesis International, 2022).