Rai Cultura – Letteratura – Francesco Perri

LA LUNA E I FALÒ, di Cesare Pavese

Più e meglio che altrove si precisa, a partire dal titolo di questo romanzo, la nozione pavesiana di una “realtà simbolica”, fondata sul mito.

La nozione della luna accompagna, nelle sue fasi, le vicende del destino umano, scandisce i ritmi della vita contadina e il tempo circolare del suo calendario, con l’eterno ritorno delle stagioni. I falò sono i fuochi accesi dai contadini, di notte, durante le feste paesane. Rappresentano elementi superstiti di una realtà arcaica, legata a un momento magico e iniziatico di scoperta della vita, di comunione con la natura e gli uomini.

A questi falò si contrappongono, sul piano dei significati dell’opera, altri falò, che comportano per il protagonista la perdita delle illusioni e la decisione di abbandonare per sempre il paese d’origine.

Dai falò dell’infanzia si passerà ai falò della maturità, portatori di perdita e di distruzione, a ribadire una solitudine e un’estraneità ineliminabili.

Solo leggendo, si potrà individuare il valore di questo passaggio fondamentale e necessario.

Una vita del passato che, per una serie di ragioni, non coinciderà più con quella del presente.