L’umido appesantiva
il pepe, ingabbiandone
il profumo. Non muoveva
l’aria, e brocche
d’acqua attendevano,
invisibili, di infrangersi
sugli anemoni e la calendula;
la riviera era ferma:
terra assetata e dolorosa
di un principio dimenticato.

NICO ORENGO

Questa lirica fa parte del libro “Cartoline di mare, vecchie e nuove”, pubblicato da Einaudi nel 1999. Dieci versi; ho contato: 3 settenari, 1 ottonario, 1 quinario, 1 senario, 3 novenari, 1 endecasillabo. ‘anemoni’: piante erbacee, con foglie frastagliate e fiori rossi, blu e bianchi; ‘calendula’: pianta erbacea, con foglie dentellate e fiori di colore giallo-arancio. Orengo descrive un paesaggio assolato, con l’aria ferma e appesantita dall’umidità; le brocche piene d’acqua aspettano di essere rovesciate sugli anemoni e sulla calendula; ma il canale è asciutto, così il terreno resta assetato e addolorato.