Cara maestra. …. nei vecchi banchi di scuola… Cara maestra dai capelli argentati, sei un ricordo dolce degli anni passati. Io ho sempre visione di quei giorni di allora. Quando tu passavi in mezzo, a quei vecchi banchi di scuola. Eri già un’anziana signora qualche,ruga sul viso è un dolce sorriso. Ogni mattina, prendevi il registro per fare l’appello. Poi ci dicevi tirate fuori i quaderni, dalle vostre cartelle oggi vi insegno a fare le asticelle. Ogni tanto passivi per fare una verifica e dicevi Se tutto era sbagliato oppure corretto. Ai tempi dicevano, che quello serviva per imparare meglio lo scritto. Così passavano i giorni in quei tempi lontani quando, con l’inchiostro macchiava il quaderno e ci si sporcava le mani Cara maestra, dai capelli argentati migliaia di giorni sono passati. Da quando tu ci raccontavi tutte le storie del libro Cuore. Dagli Appennini alle Ande era la mia preferita. Era i giorni delle saporite castagne arrostite. E piene di uva matura si erano fatte le vigne. Erano i giorni, della pioggia d’autunno. E come ogni bambino pensavamo al Natale e alla neve d’inverno. Cara maestra, dai capelli argentati come vorrei che la memoria, mi riporti a ritroso nel tempo. E mi faccia rientrare in quell’aula ormai chiusa da tanto. Voglio sentire, una voce che chiama tutti per nome per fare un appello. Mentre mi sorride, una ragazzina graziosa con il fiocco rosa e il colletto bianco. Che in quei giorni, stava seduta vicino al mio banco. Amos.

Recensione

“Un omaggio alla cara maestra: ricordi e nostalgia nei vecchi banchi di scuola”

Recensione: Il testo intitolato “Cara maestra… nei vecchi banchi di scuola” è un commovente omaggio alla figura di una maestra amata e rimpianta. L’autore, attraverso un flusso di ricordi, descrive con affetto e nostalgia gli anni passati trascorsi tra i banchi di scuola.

Il titolo scelto per il testo, “Un omaggio alla cara maestra: ricordi e nostalgia nei vecchi banchi di scuola”, sintetizza bene l’essenza del contenuto. Esso cattura l’attenzione del lettore, anticipando una riflessione sui ricordi e sulla relazione speciale che si instaura tra gli studenti e la loro insegnante.

Il testo è pervaso da un senso di affetto e rispetto verso la figura della maestra dai capelli argentati. Le parole dell’autore evocano immagini dei giorni di scuola, dei vecchi banchi e dell’appello mattutino. Le attività scolastiche quotidiane, come le verifiche e le lezioni di scrittura, vengono ricordate con calore e affetto.

L’autore fa riferimento anche a momenti specifici e alle esperienze condivise durante l’infanzia. Le storie raccontate dalla maestra, in particolare quella del libro “Cuore”, diventano memorie preziose. I ricordi delle castagne arrostite, delle vigne piene d’uva e della pioggia d’autunno creano un’atmosfera nostalgica e rievocativa.

La speranza di poter tornare indietro nel tempo e rivivere quei momenti speciali emerge chiaramente nel testo. L’autore desidera sentire ancora una volta la voce della maestra che richiama i nomi degli studenti durante l’appello. Il ricordo di una ragazzina seduta vicino al proprio banco, con un fiocco rosa e un colletto bianco, riporta il lettore a un’epoca passata, ormai chiusa ma permeata di emozioni e dolci ricordi.

In conclusione, “Cara maestra… nei vecchi banchi di scuola” è un testo che celebra l’importante ruolo dei docenti nella formazione e nel cuore degli studenti. Attraverso un linguaggio delicato e un flusso di ricordi nostalgici, l’autore trasmette una profonda gratitudine e un desiderio di rivivere quei momenti preziosi. Un omaggio sincero e toccante che riflette l’importanza dei legami e delle esperienze condivise durante il percorso scolastico.