“2083 Intelligenze artificiali tra anime in stand-by”

è l’ultima importante opera di Zairo Ferrante, medico, scrittore  e fondatore del Dinamismo, corrente letteraria d’avanguardia. L’opera è edito da Rossini Editore (Gruppo Santelli).

Siamo di fronte a un connubio di prosa e poesia che tratteggia una nuova prospettiva della sua scrittura, sempre in linea con la sua filosofia, con la quale affronta

questioni attuali come l’Intelligenza Artificiale e l’incidenza del progresso tecnologico sull’umanità. Perché è su questo che Zairo vuole portare l’attenzione, sul vuoto etico dovuta alla  “deumanizzazione”  suscitando questioni profonde filosofiche, etiche, culturali, sociali e soprattutto “umane ed interiori”. Quella ragione critica, quell’intelligere, che il manto oppressivo tecnologico ha rigettato rendendo gli umani succubi e dormienti, nell’opera di Zairo si risveglia. Si riaccende la speranza, la possibilità di opporsi a qualsiasi accettazione di ciò che la matrice attuale porta ad essere, ovvero apparenze, sagome prive di se stessi. Attraverso i suoi scritti ci si ritrova in uno scenario in cui viene rappresentato un linguaggio e una nomenclatura di quello che l’essere umano non sa più dire né concepire.

Parole forti che tagliano membrane ammutolite da torpori invadenti che nello stesso tempo richiamano all’autenticità tra passato, presente e futuro, al desiderio di fare riconvergere l’umanità nell’eternità e nella bellezza dei gesti, nella semplicità e nella genuinità dell’esistere. Ecco, un ponte tra essenza e non tra apparenze.

Come nelle fantascienze più incredibili ( Asimov), nelle scienze più impensabili (Einstein) e nelle filosofie più etiche possibili (Floridi), nell’universo di Zairo si esperiscono dimensioni inimmaginabili in cui poesia e prosa si ergono a strumento di connessione tra le diverse strutture dell’anima e dell’essere.

Quel retrogusto di amara nostalgia, che si percepisce, conduce ad assaggiare un mondo di valori ed essenze che l’umanità ha dimenticato e nel contempo vi si trova connaturato quel seme di essere umano che si vuole redimere e fare germogliare.