Recentemente, diverse città italiane hanno introdotto norme più restrittive sulle velocità nei centri urbani, più zone Ztl, e cercato di proteggere sia la vita dei cittadini limitando la velocità, sia introducendo zone dove la gente a piedi possa fare meglio lo shopping oppure anche solo passeggiare in tutta tranquillità. Queste decisioni hanno stanno scatenando discussioni che hanno generato articoli giornalistici spesso centrati su casi personali anziché sui fatti. È importante distinguere le opinioni personali dai dati concreti quando si affronta la questione della sicurezza stradale nei centri urbani. Questo dovrebbe suggerire la logica, ma spesso sono i clickbait e l’audience che la fanno di padrona, anche in argomenti così seri come la sicurezza della vita della gente.

Chi cammina a piedi o va in bicicletta in un centro urbano conosce molto bene i rischi che si corrono. Non sempre chi guida ha, di contro, la stessa percezione, come dimostrano i pericoli presenti nelle strade, anche su strisce pedonali, come accade nella città di Alessandria. 

Attraversare anche sulle strisce è un pericolo, dove come pedone devi essere molto più attento di chi guida la macchina. Provate a districare tra furgoni parcheggiati che ostruiscono gli spazi per camminare e vedete quanti automobilisti vi daranno la precedenza nell’occupare la sede stradale per superare l’ostacolo. Non nessuno, ma quasi nessuno. Se guidate sempre la macchina, e non credete che ciò sia vero, è molto facile. Lasciate la macchina a casa e fatevi due passi tra Via Mazzini, Via Dante, nella zona di piazza Libertà, giusto per fare alcuni esempi.

Tuttavia, la vera valutazione della sicurezza stradale si basa su fatti, numeri e studi scientifici. Non sulle opinioni di autisti che vogliono sentirsi come Hamilton guidando, però, una Fiat Panda color beige. 

Alle volte ci dimentichiamo che abbiamo bisogno di leggere nelle confezioni di varecchina che berla fa male alla salute e potrebbe uccidervi, e se questa scritta non possa essere eliminata per ovvi motivi che molti si berrebbero sul serio la varecchina nel 2024 (!), e’ chiaro che bisogna mettere sempre in risalto i numeri e i pericoli tra il viaggiare a 30 o 50 Km/h in citta.

Gli incidenti stradali nelle città sono una seria preoccupazione per la sicurezza pubblica, e la scelta dei limiti di velocità gioca un ruolo chiave nel ridurre il rischio e mitigare le conseguenze. I limiti di 30-40 km/h, supportati da studi, mirano a proteggere pedoni, ciclisti e automobilisti, contribuendo a ridurre la gravità degli incidenti e a promuovere la sicurezza stradale.

Le statistiche dimostrano che l’adozione di limiti di 30 km/h nelle città è associata a una diminuzione degli incidenti stradali e delle loro conseguenze, grazie a danni materiali minori e a meno feriti gravi. Al contrario, limiti di 50 km/h aumentano il rischio di lesioni fatali.

È fondamentale adattare i limiti di velocità alle specificità di ciascuna zona urbana, considerando densità di popolazione, presenza di aree pedonali e ciclabili e configurazione delle strade. La riflessione sulla sicurezza stradale dovrebbe andare oltre semplificazioni, considerando il tasso di mortalità a diverse velocità.

Le statistiche provenienti da Londra, che indicano chiaramente che a 40 miglia all’ora il 90% dei pedoni coinvolti in un incidente perde la vita, mentre a 30 miglia all’ora la mortalità scende drasticamente al 20%, giustificano l’introduzione dei limiti a 20 miglia orarie in tutte le città inglesi, gradi o piccole che esse siano (Fonte: Studio di sicurezza stradale di Londra, 2023).

La sicurezza stradale dovrebbe essere al centro delle decisioni politiche per uno sviluppo sostenibile, riducendo gli impatti ambientali e sociali degli incidenti stradali. Le decisioni politiche vanno prese anche se “tizio o caio” sono andati in TV a dire che “loro non sono d’accordo sulla velocità limitata che bla bla bla…”, quello che conta è che andando piano non cambia la tua giornata, ma che di contro, se un bambino di passa davanti all’improvviso, se lo investi, male che vada gli fai un brutto livido e non lo mandi in un’altra vita (che poi non abbiamo neppure nessuna certezza che essa esista, giusto per fare i pignoli, eh… )

Quindi, concludendo questo monologo/sfogo, al momento di ricevere una multa per aver superato i limiti, riflettiamo sull’importanza di preservare vite umane, risparmiare carburante e contribuire a un ambiente più sicuro; invece, d’inveire contro il vigile urbano di turno e affrontiamo, di contro, le nostre responsabilità, guardiamoci allo specchio e diamoci degli idioti, che per guadagnare cinque minuti, spesso meno, abbiamo intaccato il nostro portafogli o mandato qualcuno in Ospedale. Sarebbe meglio, ah se lo sarebbe…

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