Alessandria si appresta a diventare il cuore di un nuovo progetto ambizioso: la creazione di un hub intermodale che rivoluzionerà lo scalo ferroviario cittadino. L’architetto di questa visione è Enrico Sozzetti, che ha presentato il suo progetto lunedì scorso, aprendo il dibattito sul futuro dello scalo ferroviario alessandrino. Tuttavia, di fronte alle sfide da affrontare, ci sono ancora incertezze significative.

Il progetto si basa sulla logica della intermodalità e prevede la realizzazione di tre gru a portale di movimentazione merci di dimensioni imponenti: quarantacinque metri per quaranta tonnellate. Queste gru si muoveranno lungo quattro binari con un modulo di settecentocinquanta metri. L’area sarà dotata di due corsie stradali dedicate ai Tir e quattro corsie di stoccaggio per i container, oltre a una porta di ingresso dedicata all’estremità dell’area vicina all’autostrada A26 Voltri – Gravellona.

L’investimento previsto è di duecento milioni di euro per le opere ferroviarie, finanziato dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con una prima tranche di cento milioni nel corso dell’anno e la seconda negli anni successivi. Per le opere stradali e lo svincolo dedicato, sono stimati cinquanta milioni di euro, ma i finanziamenti sono ancora in fase di definizione, così come il progetto del collegamento al casello autostradale di Alessandria Sud.

L’aspetto chiave di questo progetto è la sua natura intermodale, con l’integrazione di un’area di carico/scarico e stoccaggio merci, un’area produttiva ecologicamente attrezzata, un parco pubblico e un’area urbana. Si prevede anche una componente sociale, con alloggi per studenti, residenze, spazi terziari e commerciali.

L’incertezza principale al momento riguarda la risposta degli operatori privati. Il progetto è stato presentato lunedì a Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e altri rappresentanti istituzionali, ma la partecipazione del settore privato è ancora in sospeso. La presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica è avvenuta nel salone di rappresentanza della Scuola di Polizia di Alessandria, a conferma dell’attenzione e dell’importanza attribuita a questa iniziativa.

Il cronoprogramma prevede che entro i primi sei mesi del 2025 l’iter autorizzativo sia completato, e entro la fine dello stesso anno venga assegnata la gara e aperti i cantieri, a condizione che siano garantite le risorse e l’interesse da parte degli operatori privati.

Il bando di gara per la redazione del masterplan e della variante urbanistica sarà lanciato il 5 marzo, chiudendosi il 3 giugno. Un elemento fondamentale nella valutazione delle proposte sarà la sostenibilità ambientale.

Nonostante l’entusiasmo e la convinzione delle amministrazioni locali, la vera sfida sarà coinvolgere il settore privato, che finora sembra restare in attesa. Il successo di questo ambizioso progetto potrebbe rappresentare una svolta per lo sviluppo economico e infrastrutturale di Alessandria, ma le incertezze attuali mettono in discussione la sua concretizzazione. La palla è ora nelle mani degli operatori privati, chiamati a partecipare attivamente a un progetto che potrebbe trasformare radicalmente il futuro dello scalo ferroviario alessandrino.

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