1. Quali emozioni ti suscita vedere il tuo primo libro pubblicato, specialmente in occasione della Festa della Donna?

L’emozione di tenere tra le mani il frutto dei miei sforzi è ancora grandissima, nonostante sia passato qualche mese dalla sua uscita. E, in occasione della Festa della Donna, non posso non notare il parallelismo tra questa ricorrenza e la mia opera. Perché, in fondo, quando si toccano tematiche femminili o “al femminile” va da sé l’aspettativa di analizzare qualcosa sotto una luce diversa dal solito e, “Viaggio lungo un Sogno”, scritto per esperire delle stagioni – e dell’autunno in particolare – come punto di partenza per la crescita personale, offre parimenti una chiave di lettura nuova, lontana dai soliti schemi.

2. Ci puoi raccontare di un momento durante la creazione del tuo libro che ha rappresentato una vittoria personale o una conquista significativa per te?

In generale considero l’intero libro, l’averlo scritto e aver trovato una casa editrice che credesse nella mia opera al punto da pubblicarla, una vittoria personale. Nello specifico, persino ora che continuo a leggerlo e a rileggerlo, non posso non stupirmi di come, da una semplice idea che è andata man mano implementandosi, tutto si sia quasi miracolosamente concatenato in un corpus unico, gettando le basi non di uno, bensì di altri tre futuri libri, ciascuno dedicato ad una stagione.

3. Come pensi che la tua voce unica come donna emerga nel tuo libro e come hai cercato di rompere eventuali stereotipi letterari di genere?

E’ uso comune credere che una scrittrice donna sia più versata su alcuni generi anziché su altri e che, nell’affrontare tematiche introspettive, debba farlo secondo un taglio ben definito e preinscatolato. Personalmente invece, ho cercato di muovermi in modo tale che i miei studi e il mio vissuto, i miei pensieri e le mie emozioni, fluissero in un unicum quanto più possibile scevro da orientamenti di sorta.

4. Il tuo libro affronta tematiche legate all’esperienza femminile? Se sì, in che modo hai cercato di offrire una prospettiva unica su tali temi?

Ci sono alcune tematiche concettualmente e tradizionalmente legate all’esperienza femminile nel mio libro, come i Misteri Eleusini e l’analisi simbolica e psicologica della Luna. E tuttavia, anche in questo caso ho cercato di illustrarli con la massima apertura, partendo sì dal mito nel primo caso, ma andando al di là del rapporto madre-figlia/o, per quanto concerne il rapimento di Persefone e la nascita di Dioniso, per narrare di ciò che realmente erano: un percorso iniziatico, aperto a chiunque avesse le giuste disposizioni d’animo. E, nel secondo, analizzando come, in passato, la Luna non abbia avuto solo caratteristiche e accezioni femminili, che sono col tempo entrate nell’immaginario comune (dovute in parte all’innegabile parallelismo del ciclo lunare con quello ovulatorio delle donne) ma anche maschili, poiché in molte culture la Luna era rappresentata da divinità maschili e il Sole, per contro, da divinità femminili. Capovolgendo qualunque stereotipo su inerzia e movimento, luce e tenebra, potenza e atto.

5. Qual è il messaggio che vorresti che le donne, leggendo il tuo libro, portassero con sé?

Che in loro c’è la potenzialità per essere tutto ciò che vogliono, ad di là dei ruoli e dei contesti sociali. Perché, prima ancora di essere donne, sono innanzitutto persone e, in quanto tali, nella stessa misura degli uomini, connesse all’intero scibile dell’esperire umano.

6. Se potessi ispirare altre donne a seguire le tue orme come scrittrici, quali consigli o incoraggiamenti offriresti loro in questa Festa della Donna?

Se una scrittrice in erba mi stesse leggendo, vorrei che sapesse che nulla è impossibile e che, se la scrittura è il suo sogno nel cassetto, di cogliere il momento e cominciare. Potrebbe non essere un percorso facile o privo di ostacoli ma, nella mia seppur limitata esperienza, ho compreso che lo scoglio più grande è cominciare, scalzando ogni remora e qualunque obiezione, ragionevole o meno, partorita dal nostro più accanito censore: noi stessi. Superato questo, il resto sarà in discesa.

7. Cosa ne pensi della condizione della donna nel mondo attuale? P

Penso che siamo ancora ben lontani dall’uguaglianza in termini di pari opportunità, tanto a livello apicale quanto trasversale. E non solo per la diversificazione culturale e legislativa di alcuni paesi che, in, quel caso, creano un dislivello oggettivo tra donna e uomo, ma anche per l’innata tendenza umana a categorizzare, trovando facili scorciatoie attraverso cui alimentare nuovi e moderni pregiudizi, in un senso o nell’altro. Poiché nella legittima corsa nel definire chi siamo, è quasi impossibile, se non attraverso una profonda, matura e costante autoanalisi, non scivolare nella tentazione di applicare agli altri il nostro metro di giudizio e la nostra morale. Dovremmo invece sforzarci, tutti, di ricordare che la nostra prospettiva è sì unica e quindi indiscutibilmente preziosa, ma non onnicomprensiva. Solo così potremo cominciare ad andare oltre qualunque categoria, di genere e non, lasciando che il disegno della vita di ciascuno si sviluppi in base alle più vere e intime aspirazioni del singolo e non secondo le aspettative degli altri.

Elisa Rubini, nota come Ely Gocce di Rugiada, è una professionista del mondo digitale, Social Manager e blogger impegnata nel promuovere la consapevolezza e l’empatia. Autrice di libri antistress da colorare, Elisa cerca di condividere messaggi di positività, speranza e consapevolezza, ancorando il suo impegno nella realtà.

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