Negli ultimi anni, il mondo della musica ha subito una trasformazione epocale con l’avvento dello streaming. Ogni giorno sentiamo parlare di artisti che raggiungono cifre impressionanti di streaming su piattaforme come Spotify, Apple Music e YouTube. Tuttavia, dietro a queste cifre apparentemente strabilianti si nasconde una realtà ben diversa da quella che potremmo immaginare.

Queste sere, sul palco del Festival di Sanremo, si annuncia con grande enfasi che “uno dei suoi brani aveva raggiunto la soglia dei 100 milioni di stream!”. Una cifra impressionante, considerando anche il livello artistico reale di queste canzoni, ma quanti soldi può effettivamente portare a casa un artista grazie a questo successo digitale? La risposta potrebbe lasciare molti sorpresi e delusi.

Molte persone non sono a conoscenza del fatto che le piattaforme di streaming compensano gli artisti solo con una frazione di centesimo per ogni riproduzione. Per esempio, Spotify paga agli artisti circa $0,003 per ogni stream. Può sembrare poco, ma se consideriamo grandi numeri di stream, questo importo può accumularsi. Tuttavia, quando si analizzano i guadagni netti, la situazione è ben diversa da quella che potremmo immaginare.

Inoltre, bisogna tenere presente che gli artisti spesso non incassano l’intero importo derivante dallo streaming. In genere, gli artisti sono vincolati da contratti con le etichette discografiche che prevedono una divisione dei profitti, con percentuali che variano, ma che generalmente lasciano agli artisti una quota intorno al 10%. Quindi, dei 300.000 euro generati da 100 milioni di stream, l’artista potrebbe vedere solo circa 30.000 euro. E questo importo deve ancora essere suddiviso tra tutti gli aventi diritto, che potrebbero includere produttori, compositori e altri collaboratori.

Questo significa che, nonostante le cifre apparentemente grandi, alla fine l’artista potrebbe ritrovarsi con una somma molto meno impressionante di quanto ci si potesse aspettare. 

Da un calcolo fatto con penna e matita su foglio a quadretti come si usava alle scuole elementari, un artista con 100 milioni di stream si mette in tasca una cifra che va dai 6 mila agli 8 mila euro.

Tuttavia, è importante considerare che questi calcoli sono generalizzati e che la realtà può variare notevolmente a seconda delle circostanze contrattuali e degli accordi tra le parti coinvolte. Insomma, se sei gia’ un artista affermato diciamo che puoi arrivare anche a 10 mila euro, ma non di piu’.

“Prima con un milioni di dischi venduti potevi comprarti due case, oggi con un milione di streaming non compri neanche un caffè al bar”

Parole di Gigi D’Alessio in un’intervista, quindi, siccome si parla di 100 milioni di streaming , di caffe’ ne compri 100, che fanno giusto 4 mesi.

Ovviamente, vi chiederete, come vivono? Semplice, alcuni fanno comparsate in TV, qualche pubblicita’ e per un po si campa, altri fanno il botto e riempiono palazzetti dello sport, qualcuno anche lo stadio, mentre altri fanno le feste di piazza del Santo di turno e molti finisco tra vent’anni a The Voice Senior a raccontare storie che commuovono e che il novanta percento del pubblico manco si ricorda chi siano essi stati.

Nello specifico dell’Italia e di coloro che fanno Sanremo, il 99% di essi non supera i confini nazionali, forse il 50% non va oltre i confini regionali e quell’uno per cento che invece c’e’ l’hanno fatta si chiamo “Maneskin”.

Ma la questione dei guadagni è solo la punta dell’iceberg. La crescita dello streaming ha portato con sé una serie di cambiamenti nel modo in cui la musica è consumata e apprezzata. L’abbondanza di musica accessibile istantaneamente ha portato anche ad un cambiamento nelle dinamiche dell’industria musicale e nella percezione della musica stessa.

Oggi, sembra che la musica sia diventata più usa e getta che mai. Le canzoni vengono prodotte e consumate a una velocità impressionante, con molte persone che si limitano a ricordare i brevi jingle utilizzati nelle storie dei social media (Tick Tock ne e’ pieno) piuttosto che il resto della canzone. Questo ha portato ad un’era in cui la musica è diventata sempre più effimera, con un’attenzione ridotta alla qualità e alla durata nel tempo delle opere musicali.

In questo contesto, gli artisti che si dedicano alla creazione musicale di qualità possono trovare difficile emergere dalla massa e ottenere il riconoscimento che meritano. Le classifiche di successo sono spesso dominate da artisti che privilegiano l’immagine e la commercializzazione piuttosto che il talento e l’originalità. Questo può portare a una sensazione di frustrazione e sconforto tra gli artisti più autentici, che lottano per farsi strada in un’industria sempre più orientata al profitto e alla superficialità.

Quindi, sebbene lo streaming abbia rivoluzionato il modo in cui ascoltiamo e accediamo alla musica, ha anche portato con sé una serie di sfide e dilemmi per gli artisti. I numeri di stream vengono proprio per questo sbandierati, possono sembrare impressionanti, e sfido chiunque a ricordare un artista del passato salire sul palco e dire: Ho venduto 100 milioni di dischi, anche perché’ quei 100 milioni, se avveniva, ma gente come Rolling Stones, U2, Prince, etc etc, cento milioni li hanno venduti sul serio, ma di un supporto vero, in vinile o in cd, ma che dava non solo più guadagni, ma che la gente aveva in casa.

Insomma, prima di dire “accidenti, questo si che sta facendo i soldi”, pensate che la realtà dei guadagni è spesso molto diversa da quella che ci si potrebbe aspettare. E mentre la musica diventa sempre più effimera e usa e getta, è importante riflettere sul valore intrinseco della musica stessa e sulle implicazioni culturali e artistiche di questa nuova era digitale. Non solo, provate a collocare meglio questi numeri in un contesto adeguato. Lucio Battisti non ha mai venduto 100 milioni di dischi, ma tutti sanno chi sia Lucio Battisti e tutti conoscono le sue canzoni, anche all’estero, mentre se nomino gli artisti di queste sere a Sanremo ai miei amici, gente che ascolta e vive di musica dalla mattina alla sera, non ha idea minimamente chi sia e tra una settimana, quando l’onda post festival sarà terminata, l’80% di loro tornerà ad essere quello che erano martedì mattina alla vigilia della prima serata: perfetti sconosciuti già in rampa di lancio per il prossimo The Voice Senior. 

PS) Lucio Battisti, cosi vi risparmio una ricerca su Google, e’ uno degli artisti italiani che ha venduto piu’ dischi e ne ha venduto circa 25 milioni, un quarto degli streaming dell’ultimo sconosciuto che vedete in questi giorni a Sanremo, bastano questi dati per farvi alcune domande e darvi da soli le risposte? Credo di si.