Tra le tinte vivide dell’acqua e i riflessi del cielo, l’oca selvatica traccia il ritmo della natura nei paesaggi umidi d’Italia. L’ultima opera fotografica di Patrizia Francavilla coglie due esemplari di questa specie in un momento di quiete, illustrando la serenità e l’intimità della vita nelle aree paludose e lacustri del territorio italiano.

Conosciuta come la più diffusa tra le oche in Italia, l’oca selvatica rappresenta un’icona di resistenza e adattabilità. La fotografia, realizzata con la precisione e la nitidezza fornite dalla tecnologia FUJI XT5 con obiettivo FUJINON 150/600, cattura l’eleganza e il carattere distintivo di questi uccelli, mentre emergono dalle acque con uno sguardo che sembra trattenere storie non narrate.

La vita di queste creature è scandita dai ritmi ancestrali della natura: la costruzione del nido tra le canne e i giunchi, il deposito attento delle uova, e il ruolo fondamentale di entrambi i genitori nella cura e nella protezione della prole. Il ciclo di vita dell’oca selvatica è un delicato equilibrio di dedizione e attenzione, dove ogni gesto ha il suo significato e la sua importanza nella danza perpetua della sopravvivenza.

I pulcini, capaci di volare già a due mesi di vita, rimangono legati alla protezione dei genitori fino all’inverno, non raggiungendo la piena autonomia fino al loro terzo anno. Questo lungo periodo di crescita e apprendimento è cruciale, una fase durante la quale si sviluppano le abilità necessarie a confrontarsi con le sfide dell’ambiente naturale.

La scelta di Francavilla di focalizzarsi sull’oca selvatica è simbolica della connessione profonda che esiste tra la biodiversità italiana e la conservazione delle sue zone umide. Queste aree, nonostante siano tra gli ecosistemi più produttivi e vitali per numerosi animali e piante, sono spesso sottovalutate nelle loro funzioni ecologiche e nel loro potenziale estetico.

Il contributo della fotografia naturalistica, come quello presentato da Francavilla, è essenziale nel sensibilizzare il pubblico sulla necessità di proteggere e valorizzare questi ambienti. Le sue immagini agiscono come finestre visive che aprono scenari sui quali la maggior parte di noi ha raramente la possibilità di posare gli occhi.

Concludendo, l’opera “Oca Selvatica” non è solo un trionfo dell’arte fotografica, ma anche un invito a riscoprire e a impegnarsi per la salvaguardia del patrimonio naturale che ci circonda. Patrizia Francavilla, attraverso la sua lente, ci ricorda la bellezza e la complessità di ciò che spesso diamo per scontato, e la responsabilità che abbiamo di preservarlo per le generazioni future.

Foto dalla pagina Facebook: Non Solo Foto