Nel silenzio degli Appennini, dove la storia incontra la natura incontaminata, sorge la chiesa dedicata a San Gregorio Magno Papa, una struttura che si posiziona con dignità lungo la strada verso Cassimoreno, nel cuore della Val Lardana di Ferriere. La fotografia di Sergio Valtolla cattura l’essenza di questo angolo appartato dell’Appennino, dove ogni pietra e sentiero sembrano racchiudere storie millenarie.

Il viaggio attraverso le strade malconce e i sentieri dell’Appennino diventa, nelle parole del fotografo, una ricerca di “fantastiche visioni”, un’occasione per connettersi con le emozioni più pure evocate dal paesaggio e dalla ricca storia del territorio. La chiesa di San Gregorio Magno Papa, immortalata nell’immagine, è uno di quei luoghi che non solo si incastonano nel paesaggio ma sembrano sorvegliare le memorie di un passato lontano, quando i cacciatori del paleolitico percorrevano quelle stesse terre.

Il campanile che si erge verso il cielo, marcando il passaggio del tempo con il suo orologio, diventa un faro per gli abitanti della zona e per i viaggiatori che percorrono quella strada, un promemoria della presenza costante e rassicurante della fede nelle loro vite. La statua di marmo posta davanti alla chiesa, silenziosa e maestosa, è una testimonianza ulteriore della devozione e della cura con cui la comunità preserva la propria eredità spirituale e culturale.

La Val Lardana, attraverso lo sguardo di Valtolla, si rivela una regione di straordinaria bellezza, dove l’apparente semplicità del paesaggio nasconde una profondità e una ricchezza che invogliano a esplorare e a scoprire. La chiesa, con la sua architettura sobria eppure imponente, si fonde armoniosamente con il contesto naturale, invitando alla riflessione e al raccoglimento.

Quest’immagine è un invito a riscoprire gli angoli meno noti del nostro paese, a valorizzare quel patrimonio di bellezza e storia che rischia di essere dimenticato in un mondo sempre più veloce e distratto. La chiesa di San Gregorio Magno Papa, così come le altre gemme sparse lungo l’Appennino, meritano di essere vissute e raccontate, come punti di riferimento di una narrazione che continua da secoli e che parla di fede, natura e identità.

In un periodo in cui il turismo di massa si concentra su pochi luoghi celebri, la foto di Valtolla è un promemoria della ricchezza che si può trovare nel silenzio, nell’esplorazione paziente e rispettosa di quegli “angoli di Appennino” che conservano intatti il fascino e la magia di tempi ormai andati.

Foto dalla pagina Facebook: Non Solo Foto