Sospeso nel tempo e abbracciato dalla natura dell’Alta Val Trebbia, Lagobisione è un paesino che racconta la storia di una vita agricola che fu. Situato poco lontano da Bobbio e adagiato a circa 600 metri di altitudine, questo borgo ha visto generazioni di agricoltori coltivare grano e curare le proprie terre con dedizione e fatica.

Le vecchie stalle e i campi, testimoni silenziosi di una vita semplice e laboriosa, parlano di un passato in cui ogni famiglia contribuiva con il proprio lavoro al sostentamento della comunità. Tuttavia, come in molte aree rurali d’Italia, anche a Lagobisione si è assistito a un progressivo spopolamento, con molti che hanno scelto di lasciare le campagne per cercare nuove opportunità altrove.

Nonostante ciò, il cuore del paese, l’oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, continua a pulsare grazie agli abitanti rimasti, che ne custodiscono il valore con amore e devozione. Questo piccolo edificio sacro, incastonato tra le abitazioni come nei tempi antichi, è il simbolo di una comunità che resiste, che non dimentica le proprie radici.

La resistenza di Lagobisione si manifesta anche nel recupero delle sue case in pietra, alcune delle quali hanno già ritrovato nuova vita, mentre altre attendono ancora di essere salvate dall’oblio. E sebbene il numero degli abitanti sia diminuito, la passione per la terra non è affatto scomparsa. Personaggi come la signora Maurizia sono la prova vivente di un legame indissolubile con la terra: il suo impegno nel curare il paese e i campi è un faro di speranza e di continuità.

In questo angolo nascosto della Val Trebbia, la vita scorre diversa, più lenta, ritmata dai cicli della natura e dalle stagioni che si susseguono. Lagobisione invita a una riflessione sul valore dell’agricoltura, sul significato profondo dell’attaccamento alla terra e sulla necessità di preservare non solo le costruzioni, ma anche le tradizioni e i modi di vita che hanno definito per secoli l’identità di questi luoghi. Un invito, dunque, a riscoprire e a rivivere le tradizioni agricole che hanno plasmato il paesaggio e l’anima di questo lembo di terra piacentino.

Foto dalla pagina Facebook: La valle delle favole