Nel cuore pulsante della Val Trebbia, Ottone si erge come una perla storica incastonata in un paesaggio di incontestabile bellezza naturale. Il mulino dei Principi, con le sue radici medievali, rappresenta un imprescindibile tassello della storia di questo luogo, offrendo uno sguardo affascinante sui secoli di attività che hanno animato queste terre.

Già nel XII secolo, la potente famiglia Malaspina decise di erigere non solo il castello ma anche un mulino, elemento vitale per l’economia e la vita quotidiana del tempo. L’evoluzione di questa struttura è stata segnata nel ‘500 dall’arrivo dei Doria, i quali, con una visione innovativa e grazie al contributo di specialisti del settore, trasformarono il mulino in un impianto più efficiente e dinamico. La costruzione di un serbatoio scavato nella roccia per trattenere le acque del rio Ottone è stata una dimostrazione di ingegnosità, assicurando così una riserva idrica costante, indispensabile per il funzionamento del mulino.

Oltre al mulino, Ottone custodisce un altro gioiello: la chiesa di San Bartolomeo, situata in posizione sopraelevata con il suo cimitero adiacente. L’edificio sacro che vediamo oggi è il risultato di una totale ricostruzione iniziata nel 1598, che ha sapientemente inglobato resti di precedenti strutture. Con una facciata risalente al 1738, la chiesa di San Bartolomeo è non solo un luogo di preghiera ma anche un testimone silenzioso della capacità dell’uomo di adattarsi e valorizzare il proprio patrimonio attraverso i secoli.

Una visita a Ottone non è completa senza ammirare il connubio tra natura e ingegno umano che si manifesta nella persistenza del mulino e nella solennità della chiesa. Questo borgo, immerso in uno scenario quasi fiabesco, è una destinazione che invita alla riflessione, al rispetto per la storia e all’ammirazione per la tenacia con cui le generazioni passate hanno saputo modellare il proprio ambiente, lasciandoci in eredità un paesaggio culturale di inestimabile valore.

Foto dalla pagina Facebook: La valle delle favole