Se non fosse indice di assoluto malgoverno, sarebbe esilarante l’ “interpertazione” data  dal vice sindaco Capra al Comitato PalaFerraris, reo di aver puntato il dito sull’attuale amministrazione cittadina relativamente alla mala gestione dell’affaire Piscina. Il vicesindaco infatti pare affermare che, se l’attuale Giunta Comunale di Casale Monferrato si trova “inguaiata” sino al collo nell’affaire “piscina”, la colpa sia addirittura da imputarsi alla prima Giunta Mascarino!

Ricordiamo al vice sindaco Capra che NON siamo più nel 2004, ma – da qualche mese – già nel 2024!!

Questa semplice constatazione sarebbe sufficiente a suffragare l’inefficienza anche “politica” oltre che gestionale-amministrativa della Giunta attuale, di cui Egli è vicesindaco da 5 anni e si appresta ad esserne candidato sindaco per altri 5!

Ma, purtroppo, non basta!

Ad essere fortemente “inguaiata” nel fumoso “affaire piscina”, è purtroppo la Città e lo sarà la prossima amministrazione che si troverà a fronteggiare un credito  di circa 900.000 euro  pressoché… irrecuperabile.

Soldi che saranno, quindi, a carico del bilancio comunale, e dunque a carico di tutti i Cittadini casalesi; ma ormai siamo abituati a vedere che questa Giunta chiede ai propri cittadini di ripagare debiti di “sedicenti” amministratori” (vedasi il caso Ginepro).

È accaduto tutto vent’anni fa o forse, più realisticamente, qualche mese fa? Ancora  in un recentissimo Consiglio Comunale, nello scorso autunno (ed eravamo nel 2023…) rispondendo ad un’interrogazione sull’argomento, il medesimo vicesindaco affermava che tutto procedeva per il meglio.  

E meno male che la “lungimirante” Amministrazione comunale da tempo era stata resa  ben consapevole del rischiosissimo crinale su cui si era esposta (chissà poi perchè?), avvertita anche dall’Azienda partecipata AMC (di cui la Città di Casale Monferrato è bene ricordarlo, detiene il controllo con il 74% del capitale sociale).

Azienda AMC Spa che, per evitare guai ben peggiori, e dopo non poche “interlocuzioni” con il Socio controllante (sempre titubante sul tema), ha dovuto doverosamente ricorrere alla via giudiziale. Il tutto per non restare con il cerino in mano e salvaguardare i propri soci e le Comunità locali che essi rappresentano.

E allora come la mettiamo, caro vicesindaco Capra?

Dopo l’affaire “Ginepro” (è trascorso giusto un anno e tutto tace a discapito dei poveri condomini coinvolti e dopo le tante pirotecniche promesse), ora l’affaire “Piscina”: dobbiamo attenderci nuovi colpi di scena ?

Non ne saremmo stupiti.

Tutto sta precipitando, malamente, e non vorremmo che, ancora una volta, fosse la Città con i suoi abitanti a rimetterci: colpevoli, secondo il “nostro”, di aver votato male vent’anni fa…

Partito Democratico, Circolo di Casale Monferrato