Un capitolo si chiude sulla vicenda legata agli eventi turbolenti del 9 ottobre 2021 a Roma, quando la sede della CGIL fu teatro di un violento assalto. Fabio Corradetti, militante di Forza Nuova e figlio della compagna di Giuliano Castellino, uno dei leader del movimento di estrema destra, si trova di fronte alla definitiva conferma della sua condanna da parte della Corte di Cassazione.

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso presentato contro la sentenza emessa dalla Corte d’Appello il 17 aprile dell’anno precedente, sancendo la condanna di Corradetti a cinque anni e quattro mesi di reclusione. I reati contestati, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, fanno riferimento alla sua partecipazione attiva nei disordini che hanno scosso la capitale.

Questa decisione giuridica, emessa dalla VI Sezione Penale della Corte di Cassazione, non solo sottolinea la serietà delle azioni di Corradetti ma stabilisce anche un precedente importante nel trattamento giudiziario degli atti di violenza politica. La conferma della condanna è un messaggio forte e chiaro contro la violenza e un monito per chiunque cerchi di sovvertire l’ordine pubblico attraverso azioni aggressive e antidemocratiche.

La comunità e i membri della CGIL possono ora guardare avanti sapendo che la giustizia ha preso il suo corso. La sentenza confermata rappresenta un passo fondamentale nel rinforzare i principi di legalità e di rispetto degli ideali democratici e pacifici su cui si fonda la società italiana.