al Teatro Gerolamo da Giovanni Testori a Carlo Porta con due diversi appuntamenti

Il Gino e la Gilda con Emilio e gli Ambrogio: voce narrante e cantante | chitarra Marco Cazzaniga | pianoforte Alessio Pamovio | basso Nicola Caldirola | batteria Davide Spada
regia Bruno Graceffa ed Emilio Sanvittore

Carlo Porta e la Ninetta del Verzee
Versione integrale originale – Canzoni, parole e poesia
con Domitilla Colombo e Piero Colaprico |canta Sarah Stride | fisarmonica Guido Baldoni

Il Gino e la Gilda

È la travagliata storia d’amore tra il Gino e la Gilda, in uno spettacolo di teatro canzone liberamente ispirato al racconto introduttivo de “La Gilda del Mac Mahon” di Giovanni Testori; all’interno della narrazione si alternano canzoni di Enzo Jannacci, eseguite dal vivo dal gruppo “Emilio e gli Ambrogio, tra le quali: L’Armando, El portava i scarp del tenis, Veronica…

Una storia di emarginazione e povertà ambientata a Milano: la Gilda, sinuosa e provocante, si innamora di un balordo, il Gino, piccolo criminale il quale, provenendo da una vita fatta di piccoli espedienti e losche attività, grazie alla relazione con questa affascinante e conturbante donna inizia a condurre una vita piena di agi. Ma la natura del Gino è balorda, così finisce in carcere, dove viene mantenuto dalla Gilda che non esita a vendere il corpo per il suo uomo.
Una volta uscito di prigione il Gino ripudia la Gilda e, anziché mostrarsi grato chiude la relazione, decide di rifarsi una vita voltando le spalle all’unica persona che aveva saputo veramente amarlo.
Ma la Gilda è più forte degli insulti e delle offese che la vita le rivolge; le strade dei due singoli amanti si separano sino al tragico epilogo: quando la polizia, dopo aver trovato la Gilda morta in un parco frequentato da prostitute e dai loro clienti, convoca il Gino per il riconoscimento della salma.
Sulle note della struggente “M’hann ciamà” di Enzo Jannacci si consuma il dramma del Gino che, dopo aver sfruttato e abbandonato la Gilda, si ritrova immerso tra sensi di colpa, squallore e solitudine.

Durata spettacolo: 80 minuti senza intervallo

Carlo Porta e la Ninetta del Verzee

Carlo Porta è nel cuore dei milanesi, lo era anche nel cuore di Stendhal.

Ha lasciato poesie memorabili e una di queste è la Ninetta del Verzee. La Ninetta del vecchio mercato che, decennio dopo decennio, non ha mai smesso di essere letta, commentata e recitata. La versione qui proposta è originale, integrale e accompagnata da alcune canzoni dal vivo, sia in italiano sia in lingua milanese, ed alcuni interventi di un “dicitore”. Questo perché tutti, anche chi non è milanese doc, comprenda la forza di Carlo Porta e delle sue parole.

Ninetta è una popolana, finisce male, ma resiste. Lei stessa descrive il rapporto con gli uomini e parte in forte anticipo sul resto della letteratura, basti pensare che la versione italiana rimase censurata fino agli anni ’70. La Ninetta non le mandava a dire, Porta non le mandava a dire. Milano non le mandava a dire. In Ninetta scorre la forza sotterranea di Milano, che verrà fuori grazie a Domitilla Colombo, tra le poche attrici in possesso del milanese. Sarah Stride canta, accompagnata alla fisarmonica da Guido Baldoni, una colonna sonora moderna e classica. Piero Colaprico, che ovviamente si è ben guardato dal toccare il testo originale, fa un’altra operazione. Quale?

Lo si può scoprire solo al Gerolamo.

Durata spettacolo: 75 minuti senza intervallo

ORARI: spettacolo sabato ore 20 – domenica ore 16
PREZZI: da 12 a 30 €

INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI uffici: 02.36590120 / 122 | biglietteria 02 45388221 biglietteria@teatrogerolamo.itinfo@teatrogerolamo.itwww.teatrogerolamo.it

TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano