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Opera del maestro M.Mascetra
Hai succhiato bassezza
con l’ingordigia dei neonati
dipinto in tele di sughero
i tuoi giorni
ormai non li distinguo più.
Raccogli il tuo sole di carta
e vattene.
A nessuno ho mai permesso
di esiliare la mia notte
con luci velate
graffiti indecifrabili.
Ci siamo persi in una stazione
portando valigie troppo grandi.
Ti sei nascosto
tra ruderi carbonizzati
di una chiesa sconsacrata
hai acceso braci
arrostito il mio cuore
ma io lo riprendo
una metà cruda
stà pulsando ancora.
21/10/2011
L’ha ripubblicato su Elisa Falciori.
Una poesia colma di rabbia e ribellione verso la persona che ha inferto una ferita inaspettata. Versi che coinvolgono e che ho apprezzato nella loro crudezza e suggestione. Un saluto Rosanna.
Grazie per avere apprezzato Vivi! Tempi così lontani che si ricordano senza ansie…a presto, buona serata.
Lascia trapelare,questa lirica, un gran risentimento interiore, molto ben espresso, in versi accentuati, che ho apprezzato molto, per l’enorme carica emotiva che trasmettono…
Un abbraccio, cara Rosanna,silvia
E’ una poesia del 2011, scritta in un momento di insofferenza. grazie per avere apprezzato, a presto.
Un’introspezione forte e colma di sofferenza a causa della falsità di chi è stato accanto. Ma nella chiusa, la speranza di poter vivere una vita serena e degna di questo nome c’è. Una lirica ben strutturata per metafore e contesto che, ho molto apprezzato. Un caro saluto Rosanna!
Ti ringrazio, gentilissima! Non era falsità, forse solo un gioco, passato e archiviato! Un caro saluto.