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Opera del maestro M.Mascetra

Hai succhiato bassezza
con l’ingordigia dei neonati
dipinto in tele di sughero
i tuoi giorni
ormai non li distinguo più.
Raccogli il tuo sole di carta
e vattene.
A nessuno ho mai permesso
di esiliare la mia notte
con luci velate
graffiti indecifrabili.
Ci siamo persi in una stazione
portando valigie troppo grandi.
Ti sei nascosto
tra ruderi carbonizzati
di una chiesa sconsacrata
hai acceso braci
arrostito il mio cuore
ma io lo riprendo
una metà cruda
stà pulsando ancora.
21/10/2011