I ragazzi alla spiaggia di Focene, di Gabriele Galloni, recensione di Elvio Bombonato

I ragazzi alla spiaggia di Focene

insieme incontro all’onda sonnolenta,

che ritornando bagna loro il fianco

adolescente. È questa vita, lenta,

la sua illusione qui della durata

eterna. Quando ciò che resta è il bianco

della parete a fine di giornata,

il mese placido, tempo che viene,

i ragazzi alla spiaggia di Focene.

GABRIELE GALLONI 

Questo giovane poeta (Roma 1995 – 2020) è riconosciuto come un’autentica promessa. Le sue poesie sono ancora acerbe, e tali ahinoi resteranno, ma hanno il marchio sicuro del talento. La lirica consta di 9 versi endecasillabi canonici. Rime: A B C B D C D A A. L’ultimo verso ripete il primo: un cerchio che chiude e avvolge i versi. Importanti gli enjambement dei vv. 1/2, 3/4, 5/6, 6/7 (notevole), i quali allungano questi versi e rendono la lirica compatta. 

Uno dei ragazzi della spiaggia di Focene – a Fiumicino, Roma – è lui, ancora adolescente, con l’illusione leopardiana in un futuro di vita piena, e la morte precoce, desiderata (di nuovo Leopardi). Il tema della morte è presente in alcune sue poesie, certamente autobiografiche. La parete resta bianca, perché nulla vi è stato scritto (l’immagine sembra presa da Pessoa o dalla Dickinson); il tempo, nell’attesa, trascorre inesorabile, placido e vuoto. Gabriele Galloni mi è stato segnalato da mia figlia Laura.

foto wikipedia