Momenti di poesia. Chi, di Vittorio Zingone
Chi
Chi t’ha mai rapita al cuore mio,
chi t’ha celata agli occhi disiosi,
chi t’ha imprigionato e resa triste
per non farti tornar da me, Morena?
M’eri all’anima una tavola imbandita,
m’eri al cuore un fiume primigenio
in cui non temevo di tuffarmi,
m’eri una mirabil fantasia
che mi rapiva in favolosi eden,
mi faceva caro e prezioso il vivere terreno.
Ora mi par che il ciel si sia dissolto,
sian precipitati sole e stelle,
si sian disseccati mari e oceani,
non m’inebrino più di gioia i fiori
che sbocciano a primavera nei giardini.
A chi darò con innocente gioia
le ciliegie a giugno, amica mia?
A chi dirò: – Ti voglio tanto bene;
chi saluterò con dolce riso,
chi mi saluterà con cuor sincero?
L’avvenire per me è incerto e nero
come notte orfana di stelle e di selene.