“Estate di S. Martino”, Ela Gentile
“Estate di S. Martino”
Tutto intorno è silenzio
e solo al passaggio
di soffi di vento
s’ode il rumore di foglie secche
che cadono dagli alberi
e vengono calpestate,
ed è un caleidoscopio
di foglie rosse e gialle.
Nell’aria un tepore quasi primaverile,
un sole che non ti sfinisce e
che pare coccolarti con le sue carezze,
ma è tutta un’illusoria sensazione
questo clima così dolce
perché ben presto constateremo
l’arrivo dell’inverno
e sarà chiara, come succede nella vita,
la breve illusione di felicità,
perché guardandoci intorno
potremo vedere le piante secche e spoglie.
Così finirà anche l’estate di S. Martino
che incrocia giorni di quasi primavera
con la ricorrenza dei morti.
Inutilmente, illusi dal sole,
cercheremo intorno alberi in fiore
e profumo di biancospino,
perché dopo l’illusione
ci sarà la delusione e il senso di vuoto,
di secco, di silenzio, di freddo
…di solitudine,
mentre avremmo voglia di sorridere,
stringere, pensare, piangere,
ridere…vivere.
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